Si arriva a Casola Valsenio risalendo la Valle del Senio, tra dolci colline lavorate in ordinati filari di viti.
Conosciuto come il “Paese delle Erbe e dei Frutti Dimenticati”, è il presidio più meridionale del Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola.
Il Giardino delle Erbe, la Rocca di Monte Battaglia, il Cardello e l'Abbazia di Valsenio sono solo alcune delle tappe di un tour che unisce ambiente, cultura e storia.
Il Cardello, la casa museo dove lo scrittore Alfredo Oriani trascorse quasi tutta la vita, si trova prima dell’ingresso nel paese. L'edificio risale probabilmente al secolo XI, ed è stato foresteria dell'Abbazia benedettina di Valsenio, la cui esistenza è documentata a partire dal 1126. Il padre di Alfredo lo acquistò nel 1855 e vi si stabilì nel 1866.
L'attuale assetto del Cardello, si deve ad una ristrutturazione profonda ma non sempre rispettosa dell’originale fatta nel 1926. L'interno della casa è un raro esempio di abitazione signorile romagnola fra Otto e Novecento: la rappresentazione intatta del gusto e di un’epoca, con stanze, come lo studiolo e la camera da letto di Alfredo Oriani, lasciate così come erano.
All’interno è inoltre custodita la bici storica con cui lo scrittore, considerato un po’ il padre del “cicloturismo”, compì nel 1897 in solitaria il viaggio di quasi 1000 km tra Romagna e Toscana, che gli ispirò una tra le sue opere più amate: “La Bicicletta”.
Il Giardino delle Erbe intitolato ad Augusto Rinaldi Ceroni, che lo realizzò nel 1938 per poi trasferirlo nell’attuale sito nel 1975, sorge nella Frazione di Prugno.
Le specie coltivate sono oltre 400, tutte ben ordinate nei bei gradoni tematici che si affacciano sulla Valle del Senio.
Tra le ricche aiuole del Giardino delle Erbe trovano spazio un Centro di Documentazione con biblioteca a sistema multimediale, uno spazio museale dove sono esposte le varie sezioni delle piante e un laboratorio attrezzato per la didattica.
Nella frazione di Valsenio invece si può ammirare un'Abbazia benedettina, della quale si hanno le prime notizie in documenti del secolo XII, ritenuta il primo nucleo abitato della vallata del Senio.
L’abbazia sorgeva in un punto strategico della vallata e la sua importanza è testimoniata dalla documentata ampiezza dei suoi possedimenti e dalle numerose altre chiese che facevano capo ad essa. Sul suo sagrato si riunivano i consigli e le assemblee della comunità.
I consistenti lavori di restauro effettuati recentemente hanno portato alla luce parti di strutture antecedenti, alcune di epoca precristiana e di aspetto monumentale.
Ma la vera sorpresa è stata trovata sotto l’abside: i resti di una chiesa più antica, a pianta trilobata (ovvero con tre absidi) che risalirebbe al settimo-ottavo secolo dopo Cristo.
L’abbazia è un luogo davvero speciale, dove si respira l’atmosfera mistica delle chiese medioevali e insieme semplice delle chiese di campagna.
Grazie alla presenza del Giardino delle Erbe e alle numerose iniziative che sono nate negli anni attorno alla coltivazione delle erbe aromatiche, si è consolidata a Casola Valsenio una cultura di queste piante che ha portato alla definizione di Casola come “Paese delle Erbe e dei Frutti Dimenticati”.
Una visita al Giardino delle Erbe è d’obbligo, magari in occasione della “Giornata della Lavanda” o di “Erbe in Fiore”.
E dopo esservi inebriati di profumi e colori tra i gradoni coltivati o tra i filari di lavanda, lasciatevi stupire dagli originali piatti che molti dei ristoranti casolani propongono con erbe officinali, petali di fiori, frutti dimenticati (e perfino una gelateria, che propone gusti di gelato alle erbe e ai frutti dimenticati): un tuffo nei sapori e nei colori di queste piante dai molteplici utilizzi, studiati e accostati in maniera creativa ma senza mai dimenticare la tradizione.
Come vuole la cultura romagnola!
Nelle piccole vie e piazze del borgo, si svolgono nei diversi periodi dell’anno iniziative dedicate ai racconti, alle favole, ai fiori, alle erbe, ai frutti dimenticati, con mercatini e menù dedicati a questi prodotti.
Il 25 aprile di ogni anno, si svolge la Festa di Primavera e dei Carri di Pensiero e Rogo della Segavecchia, mentre il sabato successivo si svolge la suggestiva sfilata in notturna dei carri.
La festa ha origini molto antiche. Nel 1891 un gruppo di artigiani decise di organizzare anche a Casola Valsenio la Festa di Mezzaquaresima: una festa di origine pagana che interrompeva il grigiore della Quaresima con un giorno di Carnevale. La festa prevedeva, tra l’altro, il rogo della Vecchia ed un corteo di carri di tipo carnevalesco. Passano gli anni e i “carri di pensiero” diventano sempre più grandi, ma anche oggi come all’inizio del secolo, i tre carri sono costruiti da legno, grigioli (stuoie di cannarella usate allora per la soffittatura) e gesso, mentre i figuranti in costume restano immobili in forme plastiche per tutto il tempo della sfilata.
Ai Frutti Dimenticati Casola Valsenio invece dedica ogni secondo e terzo week end di ottobre una sagra unica ed originale. Nelle allegre e colorate bancarelle che riempiono le piazze del piccolo centro storico, i frutti autunnali raccolti da vecchie piante sopravvissute ai mutamenti colturali, risvegliano la curiosità per le forme, i colori, i sapori veramente particolari. Azzeruole, prugnoli, mele della rosa, corniole, melegrane, corbezzoli, giuggiole, pere volpine, cotogni, marroni e nespole sono proposti sia al naturale che lavorati sotto forma di confetture, cotognate, brodo di giuggiole e così via. Alla mostra mercato si accompagnano allestimenti, decorazioni e ricostruzioni che rimandano alle atmosfere del mondo rurale di un tempo, mentre lo stand gastronomico offre specialità autunnali e i ristoranti preparano, per l'occasione, piatti a base di frutti dimenticati.