Tra gli abitati di Fornovo e Ponte Taro, in provincia di Parma, c’è una piccola oasi naturale che segue il percorso del fiume Taro per oltre 20 km.
Facilmente raggiungibile in auto, in bicicletta o in bus, è un’ottima meta da scoprire se si è amanti di un turismo verde e si è alla ricerca di un po’ di tranquillità rispetto alla vita frenetica delle città della via Emilia.
L’intero ecosistema del Parco è dettato dal regime torrentizio del fiume che, a causa del suo flusso continuo e irregolare, trasforma il paesaggio circostante al variare delle stagioni.
Cespuglieti di salici, arbusteti, grandi praterie, aree boscate e coltivate definiscono i caratteri della flora dell’intera area nella quale sono state riconosciute ben 800 specie suddivise in 100 famiglie botaniche differenti.
Ma è soprattutto dal punto di vista faunistico che il parco riveste una grande importanza. Ogni anno oltre 250 specie di uccelli - come la Garzetta, la Nitticora, la Sterna comune, l’Occhione e il Topino - si fermano in questo piccolo “polmone verde” a nidificare, mentre numerosi mammiferi lo attraversano per raggiungere gli Appennini o la pianura circostante.
Proprio per questo, tutta l’area è considerata Zona di Protezione Speciale (ZPS) e rientra tra i Siti di Importanza Europea della Rete Natura 2000.
Lungo i 20 km del fiume, su entrambe le rive, si snodano dieci sentieri attrezzati e ben serviti che favoriscono la visita all’area del Parco: un ambiente ideale per facili escursioni, percorsi di cicloturismo e mountain bike, ma anche solo per praticare delle sessioni di birdwatching.