L'Alto Appennino bolognese. Da Porretta Terme a Castiglione dei Pèpoli

In collaborazione con Touring Club

Il percorso utilizza una viabilità provinciale ad andamento a tratti tortuoso, ma dal buon fondo stradale; per il rientro a Bologna, in alternativa all’autostrada del Sole, viene suggerita la statale 325, di Val di Setta e Val di Bisenzio.

La zona, frequentemente prescelta per soggiorni estivi, favoriti anche dalla presenza dei laghi artificiali di Suviana e Brasimone, ha il centro più importante in Castiglione dei Pèpoli, il cui impianto ha conservato le caratteristiche di borgo feudale.


  • Lunghezza
    37 km
  • Porretta Terme Alto Reno Terme (BO)

    Porretta Terme (m 349) fa parte del comune sparso di Alto Reno Terme, è un'importante stazione termale situata al margine di una conca lungo la riva sinistra del Reno alla confluenza del rio Maggiore.

    L’abitato, sviluppatosi notevolmente negli ultimi decenni, si distende senza soluzione di continuità da Silla a Ponte della Venturina, sul confine amministrativo con il Pistoiese. Il nucleo storico offre scorci pittoreschi lungo il rio Maggiore.

  • Castel di Casio Castel di Casio (BO)

    A m 533, posto su un pianoro fittamente coltivato a vigneti, Castel di Casio è meta di soggiorno estivo.

    Località di insediamento preistorico, fu possesso matildico e poi feudo degli Alberti; nel 1219 venne conquistata da Bologna che la ricostruì secondo un impianto ortogonale, atipico per la montagna, stabilendovi, dal 1265 al XV secolo, la sede dei Capitani della Montagna.

    Domina l’abitato il rudere dell’antica torre d’ingresso, parte della cinta muraria scomparsa nel XIX secolo; lo fronteggia la parrocchiale di S. Biagio, pure antica ma riedificata nel 1644. Di origine medievale è la casa Nanni, appartenuta al poeta locale Girolamo Pandolfi.

  • Lago di Suviana Castel di Casio (BO)

    Il lago-serbatoio di Suviana (m 470), frequentato per gli sport acquatici, fu realizzato dalle Ferrovie dello Stato nel 1928-35 per fornire energia alla linea ferroviaria Direttissima Bologna-Firenze, con la costruzione di una diga sulla Limentra di Treppio a gravità massiccia a pianta leggermente arcuata, alta m 91.50.

    Ha una capacità di invaso di 4.570.0000 m3, e vi vengono convogliate le acque raccolte dal serbatoio di Pàvana, che alimentano la centrale di Suviana e la moderna centrale di Bargi installata in un pozzo al centro del lago.

  • Parco regionale Laghi di Suviana e Brasimone Bologna (BO)

    Situato nei Comuni di Camugnago e Castel di Casio, il Parco regionale Laghi di Suviana e Brasimone è stato istituito nel 1995 e copre una superficie di circa 3.500 ettari.

    Si estende tra le valli dei torrenti Limentra e Brasimone ed è caratterizzato dalla presenza dei due laghi artificiali. È coperto in buona parte da boschi a predominanza di conifere a impianto artificiale cui si accompagnano specie di flora autoctone, quali querce e faggete.

  • Lago Brasimone Camugnano (BO)

    Il lago Brasimone o delle Scalere (m 842) è inquadrato sullo sfondo dagli impianti del Centro del Brasimone, uno dei maggiori centri di ricerca dedicato allo studio e allo sviluppo delle tecnologie nucleari di quarta generazione.

    Il lago è stato ottenuto nel 1911, sbarrando il corso del torrente omonimo con una diga a gravità ad andamento planimetrico arcuato e uno sviluppo al coronamento di m 158.

    Ha una capacità utile di m3 6.500.000 e il livello di massimo invaso a m 845.18; serve per la regolazione annuale dell’energia producibile nella sottostante centrale di S. Maria e per il pompaggio giornaliero dell’acqua nella centrale di Bargi.

  • Castiglione dei Pepoli Castiglione dei Pepoli (BO)

    A m 691, Castiglione dei Pepoli è un frequentato centro di villeggiatura e punto di partenza per escursioni, posto al limite inferiore dei boschi di castagni e abeti che ammantano i monti Spiaggia Bagucci e Gatta.

    Di probabile fondazione longobarda e noto in origine come Castiglione dei Gatti (dal celtico gat: bosco), fu signoria dei conti Alberti.

    Nel 1340 Giacomo e Giovanni Pepoli acquistarono il feudo, riconosciuto poi come contea imperiale ed esteso ulteriormente nel 1448; il dominio pepolesco, terminato nel 1796, fu favorito dalla condizione di marginalità del possedimento cui pose fine la costruzione della carrozzabile della val di Setta (inaugurata nel 1884), seguita dalla realizzazione nel 1934 della ferrovia Direttissima Bologna-Firenze.

    Nella centrale piazza della Libertà sorge il palazzo Pepoli, salda costruzione fortificata forse da attribuirsi all’ing. Marchesino da Cento.

    Documentato dal XVI secolo, unito, tramite una torre sottopassata da un voltone, alla palazzina eretta su disegno di A. Torreggiani, da Giovan Paolo Pepoli all’inizio del secolo XVIII, nell’interno magnifica scala ‘a lumaca’; l’insieme è oggi sede del municipio.

    Alle spalle, dal parco delle Rimembranze si stacca la via Chiesa Vecchia che scende all’edificio omonimo, ricostruito nel XVII secolo e consacrato alla Madonna della Cintura.

    La chiesa di S. Lorenzo, sorta nel 1576 come oratorio della compagnia della Misericordia, divenne parrocchiale nel secolo seguente e fu ristrutturata alla metà dell’Ottocento. All’interno, Madonna e S. Lorenzo di scuola bolognese del XVIII secolo; Madonna del Rosario e relativi misteri del 1607; Madonna e santi della scuola dello Scarsellino.

  • Baragazza Castiglione dei Pepoli (BO)

    A Baragazza (m 675), la neoclassica chiesa di S. Michele, eretta su progetto di Angelo Venturoli, conserva un S. Michele arcangelo di Pietro Fancelli.

  • Santuario della Beata Vergine delle Grazie di Boccadirio Castiglione dei Pepoli (BO)

    Sorto nel XVI secolo a seguito di un’apparizione, il santuario fu trasformato da Angelo Venturoli tra la fine del secolo XVIII e l’inizio del XIX.

    L’immagine venerata è una Madonna delle Grazie, terracotta robbiana del primo Cinquecento. L’edificio è un’ardita costruzione a tre navate gettata sopra la gola profonda del rio.

  • San Benedetto Val di Sambro San Benedetto Val di Sambro (BO)

    Nella stazione ferroviaria di San Benedetto Val di Sambro-Castiglione dei Pèpoli un monumento e una targa commemorativa sono stati posti a ricordo, rispettivamente, dell’attentato al treno «Italicus» del 4 agosto 1974 e dell’analogo crimine terroristico contro il rapido 904 Napoli-Milano del 23 dicembre 1984.

  • Montorio Monzuno (BO)

    Nella valle del torrente Setta si incontra Montorio (m 425), preceduto da una torre, forse residuo duecentesco di una rocca appartenuta ai Panico, passata poi ai Monzuno.

    Sulla piazza del paese, la pieve dei Ss. Pietro e Paolo, già nota nell’XI secolo e riedificata nel 1625, possiede un organo ottocentesco con canne del XVI secolo; interessante la casa-torre con balchio, datata 1569.

    Presso il Setta è visibile il castello di Elle, di origine trecentesca, ma ripetutamente modificato in seguito.

  • Vado Monzuno (BO)

    A m 157, in gran parte è stato ricostruito dopo le distruzioni dell’ultima guerra. Sulla sommità che domina il paese sorge un palazzo trecentesco, con portale cinquecentesco e stemma dei Machiavelli.

Ultimo aggiornamento 11/11/2022
SITO UFFICIALE DI INFORMAZIONE TURISTICA © 2024 Regione Emilia-Romagna | Assessorato Turismo e Commercio