La valle del Rubicone

In collaborazione con Touring Club

L’identificazione del fiume Rubicone, che Cesare varcò nel 49 a.C. pronunciando il famoso Alea iacta est, passando così il confine tra Gallia e Italia e cominciando la guerra civile con Pompeo, ha suscitato una controversia plurisecolare tra i maggiori eruditi in materia, durata dal Boccaccio fino ai tempi nostri.

Oggi prevale l’opinione che identifica il fiume nel tratto superiore col torrente Pisciatello (in dialetto Urcón) che nasce fra Strigara e Montecodruzzo, e che si suppone avesse al suo sbocco in pianura (nella zona di Calisese) un andamento di poco deviato – rispetto al Pisciatello odierno – in direzione di Bulgarnò e Sala, sboccando in mare nella località odierna di Gatteo a Mare.

Il corso d’acqua ancora oggi ufficialmente denominato Rubicone fino agli anni ’30 del Novecento era più propriamente chiamato Fiumicino. Più che risalirne il corso, l’itinerario, impostato su strade provinciali prevalentemente di crinale, lo interseca ripetutamente.


  • Lunghezza
    51,4 km
  • Villa di Gualdo Longiano (FC)

    All’interno di un parco, antico tenimento dell’abbazia Classense di Ravenna, poi dei Malatesti, concessa in dote a Parisina, figlia di Andrea Malatesta e sposa di Niccolò d’Este (1418); l’aspetto attuale è dovuto a una radicale trasformazione settecentesca cui fecero seguito, verso la metà dell’Ottocento e nel 1933, altre modifiche e ampliamenti.

  • Gatteo Gatteo (FC)

    Gatteo (m 20, ab. 9.293), anticamente fundum Catei, poi castello a pianta rettangolare, nel secolo XIII fu dei Riminesi, quindi a intervalli feudo dei Guidi di Bagno fino al 1567.

    All’ingresso del paese, la semplice facciata a capanna della chiesa di S. Rocco, del secolo XV, con affreschi dell’epoca staccati e restaurati. Nella piazza principale, la parrocchiale di S. Lorenzo, restaurata in modi neogotici, e i resti del castello medievale, forse edificato sul luogo di un accampamento fortificato romano; dopo i restauri del 2003, se ne può percorrere il camminamento. Verso l’uscita, svetta il campanile dell’ex chiesa di S. Antonio, salvato dalle rovine della guerra.

  • San Mauro Pascoli San Mauro Pascoli (FC)

    San Mauro Pascoli (m 21, ab. 12.041) è un centro agricolo e industriale (i calzaturifici e i piccoli laboratori artigiani sono la risorsa fondamentale della popolazione attiva), fu castello dei Malatesti, donato da Sigismondo a Gottofredo Isei (1443) e nel Cinquecento feudo degli Zampeschi. Si visitano il Museo Casa Pascoli, dove il poeta trascorse l’infanzia e la prima giovinezza, e la settecentesca villa Torlonia.

  • Museo Casa Pascoli San Mauro Pascoli (FC)

    Casa museo dove il poeta (1855-1912) trascorse l’infanzia e la prima giovinezza. Il museo, nonostante i danni subiti durante la seconda guerra, conserva intatti alcuni ambienti: la cucina, dal soffitto a travi in legno, con l’ampio focolare e l’antico acquaio in pietra, la camera dei genitori dove lo stesso Pascoli nacque, con la culla originale, il mobilio dello studio universitario di Bologna, una ricca documentazione fotografica, autografi originali, oltre a rarissime prime edizioni delle opere pascoliane con dedica del poeta.

  • Villa Torlonia San Mauro Pascoli (FC)

    La settecentesca villa Torlonia, detta la Torre, fu centro dei possedimenti rurali dei principi Torlonia, per un certo periodo amministrati dal padre del poeta Giovanni Pascoli; nella cantina della villa un percorso multimediale che introduca alla poesia pascoliana.

  • S. Giovanni in Còmpito Savignano sul Rubicone (FC)

    La chiesa di S. Giovanni in Còmpito, o ad Confluentes, già esistente nel 633 ma rifatta intorno al secolo XI, epoca cui risale l’interessante facciata in cotto, ebbe restauri nel secolo XVIII e nel 1959-60, questi ultimi per riparare i danni causati dalla guerra. L’interno ha un capitello del secolo VI, adattato ad acquasantiera e altri reperti che formano il Museo archeologico del Compito.

  • Museo archeologico del Compito «Don Giorgio Franchini» Savignano sul Rubicone (FC)

    Il museo ha sede nella chiesa di S. Giovanni in Còmpito ed è composto da materiali prevalentemente di epoca romana rinvenuti lungo la Via Emilia tra Cesena e Rimini, comprendenti anche bronzi di fattura gallica e monete.

  • Savignano sul Rubicone Savignano sul Rubicone (FC)

    Savignano sul Rubicone (m 32, ab. 17 925) è un centro commerciale, industriale e agricolo di notevole importanza, situato in prevalenza sulla riva d. del corso d’acqua oggi detto Rubicone e ai piedi del poggio di Castelvecchio.

    Matrice del centro può essere considerato Compitum (vico romano collegato a una stazione itineraria, all’incrocio della Via Emilia con la strada conducente alla litoranea Via Popilia, probabilmente distrutto dai Longobardi nella seconda metà del VI secolo).

    Il nome odierno è evidente derivazione da un gentilizio romano (fundus Sabinianus in documenti altomedievali). Il centro medievale era sul vicino poggio di Castelvecchio, i cui primi documenti risalgono a metà del secolo XII. Ma agli inizi del secolo XIV l’abitato si spostò verso il piano, là dove la Via Emilia varcava il Fiumicino con un ponte di costruzione romana, e qui fu edificato un nuovo castello a cavaliere della strada (sul posto di un monastero camaldolese), poi ricostruito dal cardinale Albornoz intorno al 1360.

    Gli arcivescovi di Ravenna, che ne avevano in origine il possesso, nel 1261 lo vendettero ai Malatesti di Rimini. Alla morte di Sigismondo tornò alla Chiesa, cui appartenne non senza contrasti nei secoli successivi. Nel 1933 una improvvisa decisione di Mussolini (geograficamente infondata) aggiunse al suo nome il riferimento al Rubicone.

    Nel settembre 1944 l’intero centro abitato fu gravemente danneggiato dai combattimenti che vi si protrassero per circa un mese. Tra i centri minori della Romagna, Savignano ha un rilievo particolare nella storia della cultura per il fecondo ambiente di studi che vi fiorì dalla metà del secolo XVIII agli ultimi anni del XIX e dal quale uscì una folta schiera di letterati, filologi, archeologi ed eruditi.

    Nel 1801 Giulio Perticari, Bartolomeo Borghesi e Girolamo Amati, trasformando una precedente accademia sorta nel 1651 e denominata degli Incolti, diedero vita alla Rubiconia Accademia dei Filopatridi, la sola superstite delle accademie letterarie della Romagna, con la quale ebbero rapporti e di cui furono soci il Bodoni, Canova, Vincenzo Monti, padre Giordani, Chateaubriand, Carnot, Mommsen, Carducci e Pascoli. A Savignano si svolge dal 1992 l’annuale SI Fest, il più antico festival di fotografia della regione.

  • Ponte romano Savignano sul Rubicone (FC)

    Il ponte è la ricostruzione di quello consolare romano, molto stretto, a tre fornici, forse compiuto nel 187 a.C. (da cui Sigismondo Malatesta aveva asportato i parapetti marmorei per il suo tempio di Rimini), distrutto il 27 settembre 1944 dai Tedeschi in ritirata.

    L’attuale ricostruzione (1965-66; restauro del 2005) è stata compiuta secondo l’originaria iconografia romana, con le due pile munite di rostri solo nella parte a monte, reimpiegando i materiali lapidei (conci squadrati dei paramenti, cunei delle ghiere dei tre fornici) superstiti dalla distruzione e recuperati nell’alveo del torrente.

    Secondo altre ipotesi, il ponte sarebbe di età augustea, e quindi posteriore all’attraversamento del fiume da parte di Cesare con le sue truppe.

  • Chiesa di S. Lucia Savignano sul Rubicone (FC)

    Collegiata costruita nel 1730 da Girolamo Theodoli. Interno a una navata nel gusto del primo Settecento. All’inizio, nella cella dell’ex battistero, statuetta in alabastro forse di una divinità pagana (Minerva?), trasformata in S. Lucia; nell’abside, Martirio di S. Lucia di Sebastiano Ceccarini (1764); sopra la porta in fondo alla parete sinistra, in alto, busto di Pio VII di Gaetano Lombardini; nella 2a cappella sinistra, Madonna del Rosario di Ubaldo Gandolfi (1773).

  • Piazza Borghesi Savignano sul Rubicone (FC)

    Centrale piazza, sistemata verso la metà del Settecento. Vi sorge il Palazzo comunale, della fine del secolo XVIII, e sulla destra di questo la sede della Rubiconia Simpemenia Accademia dei Filopatridi, con la Biblioteca accademica. Di fronte al Palazzo comunale, la collegiata di S. Lucia, costruita nel 1730 da Girolamo Theodoli.

  • Biblioteca accademica Savignano sul Rubicone (FC)

    Nel Palazzo comunale ha sede la Rubiconia Simpemenia Accademia dei Filopatridi, con la Biblioteca accademica, ricca specialmente di opere del Settecento, di una vasta miscellanea, di codici e incunaboli per complessivi 80.000 volumi, di numerosi manoscritti e carteggi, e di una piccola raccolta di pitture moderne (l’interessante collezione di monete e medaglie è andata in gran parte dispersa per fatti bellici).

  • Casa museo di Secondo Casadei Savignano sul Rubicone (FC)

    Casa museo del musicista, autore di canzoni, fondatore dell’omonima orchestra di vasto successo. In via della Pace 28 si può visitare la sede delle edizioni musicali Casadei Sonora, da lui fondate e dirette dalla sua famiglia, e il suo studio nell’abitazione accanto in cui ha vissuto dal 1957 al 1971, dove si possono ammirare strumenti musicali, spartiti, immagini e dischi d’epoca.

  • S. Maria Roncofreddo (FC)

    Chiesa che conserva una tavola tardo-gotica del secolo XV, raffigurante Madonna in trono col Bambino e angeli, di scuola forse marchigiana.

  • Roncofreddo Roncofreddo (FC)

    Roncofreddo (m 314, ab. 33789) è dominato da una moderna torre costruita sul luogo dell’antica rocca (ne rimangono i ruderi delle mura e l’archiacuta porta di levante).

    Un’antica cantina del centro storico che fungeva da stazione radio degli Alleati è stata adattata a Museo del Fronte. All’interno della parrocchiale di S. Biagio, un Crocifisso ligneo del secolo XIV.

  • Museo del Fronte Roncofreddo (FC)

    Un’antica cantina del centro storico che fungeva da stazione radio degli Alleati è stata adattata a Museo del Fronte, dove sono raccolti materiali (cimeli e documentazione iconografica) inerenti la Battaglia del Rubicone, decisiva per lo sfondamento della linea Gotica.

  • Sogliano al Rubicone Sogliano al Rubicone (FC)

    Sogliano al Rubicone (m 379, ab. 3.175) è un centro agricolo posto sulla cresta della dorsale tra Uso e Fiumicino (l’errato riferimento toponomastico al fiume romano fu introdotto nel 1862).

    Ricordato dal 1141 come castrum Suliani, conserva ampi tratti della originale cinta murata, incorporati per lo più nelle abitazioni, oltre a due ingressi e alle cortine della rocca. Nella Parrocchiale, scenografica costruzione della fine del XVIII secolo, tele del primo Ottocento.

    In piazza Matteotti la fontana delle Farfalle si libra nell’aria grazie a una farfalla che spicca il volo da un tappeto di mosaico multicolore: è un’opera disegnata da Tonino Guerra. A poca distanza dal paese, lungo la dorsale, si incontra la pieve di S. Paola, di antichissima origine (VIII secolo?), che contiene un sarcofago romano, affreschi e tele di Livio Agresti (XVI secolo).

  • Pietra dell’Uso Sogliano al Rubicone (FC)

    Come suggerisce il toponimo, è posta su un acuto scoglio presso una strettoia del torrente, a m 271; è ricordata dal secolo XII come castello dei Bizinghi, poi possesso dell’abbazia di Montetiffi.

  • Sulphur-Museo storico minerario Novafeltria (RN)

    A Perticara, dove un grande giacimento gessoso solfifero che è stato coltivato fino al 1964, il museo Illustra i metodi di estrazione e lavorazione del minerale, ed espone interessanti campioni mineralogici.

  • Perticara Novafeltria (RN)

    A m 655, sotto il versante ovest del monte omonimo che da questo lato precipita con pittoresche rocce Perticara è la frazione di Novafeltria.

    Nota fin dal secolo XII come castello dei conti montefeltrani a cui due secoli dopo lo contesero i Della Faggiola, nella seconda metà del secolo XV era dei Malatesti a cui nel 1504 lo tolsero i Veneziani.

    La ragione di così vari appetiti era dovuta a un grande giacimento gessoso solfifero che è stato coltivato fino al 1964. La secolare tradizione del lavoro in miniera è documentata nel Sulphur-Museo storico Minerario.

  • Montetiffi Sogliano al Rubicone (FC)

    Villaggio aggrappato a m 428 su un affioramento roccioso alto sul fondovalle. Dell’antico insediamento di Montetiffi, possesso di una locale abbazia, resta ben poco: un borghetto di poche case accanto a una chiesa di austero impianto romanico, il cui campanile ha ereditato le strutture edilizie del mastio.

  • San Giovanni in Galilea Borghi (FC)

    A m 445, in magnifica posizione dominante alla sommità di una piattaforma di roccia calcarea miocenica, tagliata a picco sui margini divorati dalle cave.

    Castello noto dal secolo X, appartenuto ai Malatesta (1328-1639), conserva alcuni tratti delle mura perimetrali, la torre del XV secolo (che i Malatesta adibirono a carcere) e due cisterne per l’acqua. Nella porta di levante è situato l’accesso al Museo Renzi,

  • Museo-Biblioteca «Francesco Renzi» Borghi (FC)

    Fondato nel 1885, riordinato nel 1968, dopo le distruzioni e le dispersioni belliche e nuovamente sottoposto nel 2009 a lavori di restauro e di adattamento e rivalutazione dei vecchi spazi, con il riallestimento di alcune sezioni.

    La sezione naturalistica propone una parte didattica, una collezione di minerali e una di fossili, con materiali provenienti dal territorio fra i fiumi Uso e Marecchia. La sezione pre e protostorica presenta reperti delle età della Pietra, del Rame, del Bronzo del Ferro e oggetti di facies villanoviana (dal IX al IV secolo a.C.).

    Nell’esposizione della sezione romana si sono privilegiati gli aspetti legati alla quotidianità di una comunità rustica, alle attività produttive (singolare una bilancia), monete, stele funerarie, oggetti d’ornamento.

    La sezione di ceramiche comprende sia pezzi antichi della collezione del fondatore del museo don Renzi, sia materiali emersi dagli scavi del castello di Borghi.

    Nella sezione della pieve sono esposti frammenti architettonici e corredi funerari scavati nell’area archeologica della pieve di S. Giovanni Battista (secolo VI) posta ai piedi della roccia su cui sorge il castello, dove restano visibili cospicui resti. La sezione medievale è dedicata alla storia del castello malatestiano; significative testimonianze sono un ritratto in marmo di Pandolfo II e il teschio che appartenne a Leonida detto il pazzo.

  • Borghi Borghi (FC)

    Borghi (m 267, ab. 2.892) è posto con vista rivolta sul Monte Titano, con le case più alte comprese nel recinto murato malatestiano del Poggio dei Borghi, edificato nel 1350.

Ultimo aggiornamento 11/11/2022
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