Sono moltissimi i luoghi da fotografare in Appennino reggiano. In questo itinerario ne proponiamo alcuni, i grandi classici da vedere in un paio di giorni, ma ce ne sono molti di più: dai piccoli laghi del crinale ai calanchi e alle cascate; dai castelli ai panorami che si possono ammirare seduti su un prato, in seggiovia, a cavallo o da una Panchina Gigante.
L’Appennino reggiano è un territorio che resta fuori dai circuiti del turismo di massa e che ha moltissimo da offrire a chi desidera godersi panorami e natura lontano da luoghi affollati. Non per nulla quest’area è diventata Riserva dell’Uomo e della Biosfera UNESCO, un riconoscimento per il suo grande valore nel legame tra uomo e ambiente.
Il lago Calamone si trova sul monte Ventasso, nel Comune omonimo, a 1400 m. di quota. È un piccolo specchio d’acqua di origine glaciale, davvero suggestivo, che si raggiunge con una passeggiata alla portata di tutti partendo dalla stazione sciistica di Ventasso Laghi.
È un vero classico per chi ama la fotografia, con la piccola isola su cui è collocata una Madonnina, il bosco e la pineta che si specchiano sulle acque blu, sempre calme.
In ogni stagione indossa i diversi colori della natura, ma rimane sempre molto suggestivo.
Il Passo della Scalucchia si raggiunge in 15 minuti d’auto da Ventasso Laghi; si trova a poca distanza dal paese di Valbona, in direzione del monte Casarola lungo la strada che arriva al paese di Succiso.
La zona conserva ancora i recinti in legno per il pascolo del bestiame e nella bella stagione si incontrano mucche, cavalli e pecore in libertà. Il panorama è molto bello: si vede tutta l’alta val Secchia, i monti Casarola, La Nuda, Cavalbianco, Cusna. I fiori in primavera e i boschi di faggio in autunno sono molto fotografati, così come le mucche in estate, ma anche con la neve il luogo conserva la sua bellezza.
Poco lontano, nei pressi di Valbona, è stata installata una panchina del circuito internazionale Big Bench Community project, la n°251 di Collagna che testimonia quanto sia amato questo paesaggio.
Arrivati a sera, si può soggiornare in una delle strutture locali, nel paese di Collagna o rientrando a Ventasso Laghi.
Impossibile non visitarla..e non fotografarla!
Per chi arriva in Appennino reggiano è una tappa irrinunciabile. Il secondo giorno del tour fotografico inizia con la visita alla Pietra di Bismantova , che con la sua mole imponente si vede anche da lontano e domina la valle del fiume Secchia.
Sorge vicino al paese di Castelnovo ne’Monti ed è un vero simbolo per il Parco Nazionale dell’Appennino tosco emiliano.
Ogni sua angolazione regala una foto da ricordare, ai piedi della roccia con le pareti scoscese, oppure sulla sommità da cui si può spaziare con lo sguardo a 360° dal crinale dell’Appennino alla pianura Padana, e se è bel tempo si vedono perfino le Prealpi.
Si può pranzare in uno dei ristoranti a ridosso di Bismantova, o in paese a Castelnovo ne’Monti, prima di ripartire per l’ultima tappa del nostro itinerario.
La seconda giornata si conclude con una visita al Castello di Carpineti, che sorge sul monte Antognano e si raggiunge in circa 20 minuti d’auto dalla Pietra di Bismantova. Il castello, pur non essendo conservato interamente, è visitabile ed ha ancora molte strutture in elevato, oltre alla chiesa e alle case del piccolo borgo.
Si lascia l’auto nel piccolo parcheggio e si sale per un paio di minuti per l’antica strada ciottolata fino al castello, che ha una storia importante, come residenza di Matilde di Canossa, di Papi e Vescovi negli anni attorno al 1100.
Da qui, soprattutto salendo sul mastio, il panorama è invidiabile. Si possono ammirare gli Appennini, la valle del Secchia e le colline della val Tresinaro, dove sorgono piccoli nuclei di case antiche.
Il Castello di Carpineti si trova sul percorso del Sentiero Spallanzani, quindi è anche un buon punto per iniziare una escursione in zona, alla scoperta di nuovi panorami.