Budrio, nel cuore della pianura bolognese, custodisce un’anima musicale unica: è qui che, nella seconda metà dell’Ottocento, nacque l’ocarina, affascinante strumento in terracotta inventato dall’artigiano e musicista Giuseppe Donati.
Dalle mani dei maestri budriesi, l’ocarina ha superato i confini locali per diventare protagonista di concerti internazionali e simbolo di una tradizione musicale autentica e appassionante.
Oggi, quella storia continua a risuonare ogni due anni grazie al Festival dell’Ocarina: un evento che trasforma Budrio in un palcoscenico diffuso, tra musica, arte e performance dal vivo. Le vie del paese si animano di melodie, installazioni, mostre e laboratori che attirano musicisti e appassionati da tutto il mondo, offrendo un’esperienza immersiva e multisensoriale.
Oltre al festival, questo itinerario è l’occasione perfetta per scoprire i luoghi simbolo della cultura ocarinistica: teatri storici, musei tematici e opere d’arte urbana raccontano la magia di un suono nato dalla terra e giunto fino ai palcoscenici più lontani.
Un percorso adatto a tutti, ideale per curiosi e amanti dell’artigianato musicale, che desiderano vivere un’esperienza autentica in un borgo dove la musica è parte dell’identità collettiva.
Il Teatro Consorziale di Budrio, costruito nel XVIII secolo, è il cuore culturale del paese e il palcoscenico d’eccellenza del Festival dell’Ocarina.
Con la sua architettura elegante e l’acustica impeccabile, il teatro conserva intatto il fascino delle antiche sale italiane, offrendo un’esperienza unica di ascolto.
Durante il festival, le sue quinte si animano con le melodie delicate dell’ocarina suonate da artisti provenienti da tutto il mondo.
Sedersi tra le sue poltrone significa immergersi in un’atmosfera sospesa tra storia e suggestione, dove ogni nota racconta una parte dell’anima musicale di Budrio.
Scopri qui le aperture e tutta la programmazione del Teatro Consorziale.
Curiosità
In passato, oltre agli spettacoli teatrali e musicali, il teatro era famoso per ospitare i veglioni di Carnevale, eventi molto attesi dalla comunità. Durante questi balli in maschera, il teatro si trasformava in un vivace salone addobbato a festa, dove musica, colori e allegria animavano le serate, creando momenti di incontro e spensieratezza per grandi e piccoli.
Ci spostiamo di qualche passo per raggiungere il Museo dell’Ocarina, ospitato in un edificio storico nel centro di Budrio, è il luogo perfetto per scoprire le origini e l’evoluzione di questo straordinario strumento.
Qui si conservano ocarine di tutte le forme e dimensioni, insieme a fotografie, attrezzi e materiali originali utilizzati dagli artigiani del territorio.
La collezione testimonia come la tecnica di costruzione dell’ocarina si è evoluta e la sua diffusione internazionale n paesi come Giappone, Gran Bretagna, Stati Uniti e America Latina e il suo fascino senza tempo.
Il museo è stato intitolato nel 2011 a Franco Ferri, figura centrale nella rinascita della tradizione budriese, nonché fondatore della Scuola Comunale dell’Ocarina.
Curiosità
Tra le ocarine più singolari troviamo l’ocarina più grande, lunga oltre un metro, capace di emettere suoni profondi e sorprendenti, e quella più piccola, grande quanto una nocciola, con un suono acuto e cristallino. Non mancano le ocarine più strane, come quelle a forma di animali o di oggetti insoliti, frutto della creatività degli artigiani locali. Queste curiose varianti testimoniano non solo l'ingegno, ma anche l'affetto che Budrio nutre per il suo strumento simbolo.
Proprio accanto al museo, l’installazione artistica L’Albero delle Ocarine trasforma il paesaggio urbano in poesia visiva.
Le sue foglie verdi si intrecciano con sagome di ocarine decorate, alcune in volo, altre a forma di piccole ochette – un richiamo al nome dello strumento e alla sua origine popolare.
L’installazione su un muro di quasi 5 metri è un esile alto albero in ceramica piegato da un immaginario vento (il vento dell’arte e della musica) verso la porta d’ingresso del Museo ha come obiettivo rendere visibile al cittadino, al turista, al passante la presenza di un importante luogo della cultura locale.
Ideato dall’artista Lorenza Mignoli e realizzato con la partecipazione della comunità è stato inaugurato nel 2017 per celebrare il legame profondo tra il paese e il suo strumento simbolo.
Da gustare
Durante la sosta a Budrio, concedetevi un assaggio della cucina bolognese: dai classici tortellini in brodo alla mortadella artigianale, per un'esperienza di gusto autenticamente emiliana.
Ci dirigiamo ora nelle vicinanze del Torrione di Sud-Est, nell’area di via Verdi, come omaggio vibrante agli artigiani e ai musicisti che hanno reso celebre l’ocarina nel mondo.
L’opera raffigura una grande sagoma a forma di ocarina, rivestita su entrambi i lati da mosaici colorati e luminosi. I fori dello strumento diventano aperture da cui sbirciare, fotografare, o inserire le mani, creando un’esperienza ludica e interattiva per tutti.
Il basamento, funge da piedistallo, panca o chaise longue: un’area urbana che si trasforma in spazio d’incontro e contemplazione. Un monumento che fonde arte, partecipazione e identità locale, restituendo al territorio una memoria condivisa da vivere con il corpo e con lo sguardo.
Anche questo monumento è stato inaugurato nel 2017 con la partecipazione dell’artista Lorenza Mignoli.
Consigli di visita