Rocche e Palazzi a Imola e Dozza

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Imola e Dozza, un tempo dominate da Caterina Sforza, offrono un’interessante possibilità di entrare in contatto con le tracce lasciate delle nobili famiglie che abitarono il territorio imolese nel corso della storia.

Ecco qui un itinerario di 24 ore per riscoprire la vita quotidiana dei tempi passati, attraverso le architetture che testimoniano il passaggio di grandi personalità storiche.

  • Durata
    24 ore
  • Interessi
    Arte & Cultura
  • Target
    Tutti
  • Prima Tappa - Rocca di Imola Imola

    Imponente fortezza difensiva circondata da un profondo fossato, la Rocca di Imola rappresenta in modo esemplare l’architettura difensiva della fine del Quattrocento. 
    La sua costruzione risale al 1261 ma, grazie al dominio della famiglia Sforza ed in particolare di Caterina, “Leonessa di Romagna”, la Rocca di Imola assunse poi le sembianze di un forte rinascimentale in grado di resistere ai colpi di bombarda. La novità strutturale introdotta consisteva soprattutto nella nuova forma “stondata” degli antichi torrioni quadrangolari, che vennero inglobati nella più moderna struttura.

    Nel 1502 Leonardo da Vinci fu invitato a passare in rassegna le rocche che costellavano il territorio romagnolo, per valutarne le caratteristiche militari, e passò anche da Imola. Egli ha lasciato traccia del suo passaggio qui grazie ad una rivoluzionaria pianta della cittadina, forse la prima con visione azimutale, in cui la Rocca Sforzesca appare come un elemento chiave.

    Una volta dentro la Rocca, ci si trova immersi un’atmosfera fuori dal tempo: cortili interni e camminamenti di ronda svelano i segreti delle attività, principalmente militari, svolte all’interno di questa fortezza. 
    Una preziosa collezione di armi e di ceramiche rinvenute durante restauri e operazioni archeologiche sono inoltre custodite in una delle sale interne.

    Sono due le modalità per visitare la Rocca di Imola: liberamente durante gli orari di apertura, o lasciandosi guidare dalla realtà aumentata. Attraverso un’app, scaricabile gratuitamente, i visitatori possono essere accompagnati nientemeno che da Leonardo da Vinci: una visita guidata ricca di aneddoti sul soggiorno a Imola del Maestro, sulle caratteristiche architettoniche difensive del forte e sulle vicende storiche delle famiglie Sforza e Riario.

  • Seconda Tappa - Palazzo Tozzoni Imola

    Lasciandosi alle spalle la Rocca, ci si addentra nel centro storico di Imola. 
    La passeggiata tocca la Cattedrale di San Cassiano, che si erge maestosa di fronte al Palazzo Vescovile e continua lungo Via Garibaldi. 
    Per conoscere la storia e le vicende di questa città dalle lontane origini romane, è necessaria una visita a Palazzo Tozzoni. Qui, all’inizio del Quattrocento, si trasferì la famiglia Tozzoni e vi abitò per oltre cinque secoli. L’edificio conserva ancora il fascino di una casa nobiliare, i cui spazi si dividono in sale pubbliche, appartamenti privati ed aree ad uso domestico. Un’importante testimonianza del modus vivendi raccontata attraverso arredi, arte ed un cortile interno perfettamente conservati. 
    È proprio il cortile interno ad accogliere i visitatori: il pozzo al centro e le piante rampicanti che avvolgono le pareti suggeriscono un’atmosfera senza tempo.

  • Terza Tappa - Rocca di Dozza Dozza

    Ultima tappa del nostro percorso giornaliero è l’incantevole borgo di Dozza, sulle colline imolesi rivolte verso Bologna. Anche qui le tracce del dominio degli Sforza prima, e dei conti Campeggi Malvezzi poi, sono evidenti nella Rocca di Dozza
    Attraverso il percorso di visita all’interno di questa preziosa casa-museo, si possono ripercorrere le vicende storiche e l’evoluzione dell’edificio dettata dalle necessità abitative.
    L’impianto originario medievale è conservato soprattutto nelle torri di fortificazione esterne, mentre l’attuale aspetto esterno della Rocca è ascrivibile al tardo quattrocento, quando Dozza entrò a far parte della signoria Riario-Sforza.
    Con il successivo periodo rinascimentale, la Rocca di trasforma in residenza, senza tralasciare l’importante fattore difensivo. In questo affascinante periodo storico i protagonisti sono i conti Campeggi, che donano alla Rocca di Dozza un armonico rispetto delle simmetrie architettoniche. 
    L’ultimo periodo di trasformazione della Rocca risale al tardo Settecento e inizio Ottocento: la famiglia Malvezzi Campeggi, nuova proprietaria dell’edificio, inserisce nuovi ambienti e ne trasforma altri, creando un perfetto esempio di residenza nobiliare.

    La visita alla Rocca è ideale anche per i bambini: uno speciale “quadernone”, disponibile alla biglietteria della casa museo, guiderà i piccoli visitatori attraverso le sale grazie all’incontro con tanti personaggi curiosi. Il più affascinante è certamente il drago Fyrstan, che riposa nel mastio della Rocca: il suo risveglio è previsto ogni due anni, in occasione della manifestazione dedicata al mondo del fantastico, Fantastika. Numerose sono inoltre le possibilità di attività didattiche e laboratori. 

    La Rocca di Dozza non solo rappresenta il punto di partenza per una visita all’incantevole borgo dai Muri Dipinti che la ospita, ma offre anche golosi spunti per gli appassionati di enogastronomia: i sotterranei della Rocca ospitano infatti l’Enoteca Regionale dell’Emilia Romagna, il luogo ideale per conoscere ed esplorare l’Emilia Romagna attraverso le eccellenze della sua produzione vinicola regionale.

Ultimo aggiornamento 12/01/2021

Per maggiori informazioni

Redazione Area imolese

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