In moto alla scoperta della Romagna Autentica

72 ore tra borghi, curve leggendarie e paesaggi mozzafiato

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Da Faenza a Santa Sofia fino alla splendida Cesena malatestiana. 

Un viaggio di 72 ore, e 320 chilometri, alla scoperta di antichi e suggestivi borghi nel cuore della Romagna più autentica. Un viaggio intenso e ricco di emozioni pensato per veri riders, con un percorso ricco di curve, tornanti, vedute mozzafiato e grandi sorprese!

Tre giorni, oltre 300 chilometri, curve da leggenda, borghi storici e panorami che tolgono il fiato: benvenuti in Romagna, terra di motori e di emozioni forti. Questo itinerario su due ruote è un invito a scoprire l’entroterra più autentico della regione, lungo strade pensate per chi ama guidare e sentire il vento addosso.

Partendo da Faenza, si attraversano le colline brulle e poetiche della Vena del Gesso, si sfreccia tra rocche, cascate e passi iconici come il Muraglione, le Cento Forche o il mitico Barbotto. Ogni curva regala uno scorcio nuovo: che sia un borgo abbarbicato, un fiume nascosto o una trattoria che profuma di piadina.

Il viaggio è pensato per motociclisti esperti o appassionati, con un percorso ad anello tra Emilia e Toscana, con una costante: la bellezza autentica di luoghi poco battuti ma indimenticabili.

  • Durata
    72 ore
  • Interessi
    Motor Valley
  • Target
    Amici/Solo,Coppia
  • Prima tappa - Faenza Faenza

    Nella prima giornata del viaggio alla scoperta della Romagna più autentica, si affrontano curve e panorami che si aprono su cittadine e borghi affascinanti, ognuno con un’anima diversa:

    • Faenza, città simbolo della ceramica, dove questa arte prende forma da secoli e si respira ovunque, tra botteghe storiche e musei dedicati al “faience”.
    • Riolo Terme, a pochi chilometri, immersa tra dolci colline e famosa per le sue acque termali. Da qui si apre la vista sulla spettacolare Vena del Gesso romagnola, con le sue falesie bianche e la natura scolpita nel gesso.
    • Brisighella, raggiungibile proseguendo lungo la provinciale 23, è un gioiello medievale che sorprende con la sua Via degli Asini, passaggio sopraelevato unico nel suo genere, e con le sue torri che dominano il borgo.
    • Modigliana, oltre il fiume Lamone, si svela con la sua storia legata ai Conti Guidi, tra palazzi signorili, ponti antichi e vicoli stretti che seguono il corso del Tramazzo.
    • Tredozio, ultima tappa di giornata, è un piccolo borgo tra i boschi, da cui si sale fino al Monte Busca. 

    Consigli di visita

    Museo Internazionale della Ceramica (MIC) di Faenza, che ospita pezzi di ogni provenienza geografica e di ogni epoca storica, con una ricca sezione dedicata alle ceramiche faentine del Rinascimento.

    Eventi

    • A Tredozio nel giorno di Pasqua, come rituale propiziatorio alla primavera, si svolge la Sagra e il Palio dell'Uovo, tradizionale festa nata dall'antica usanza della battitura delle uova sode.
    • A Modigliana la terza domenica di settembre si svolge la Festa dell'Ottocento: per l'occasione quasi tutti i paesani si vestono con costumi dell'epoca per effettuare riproduzioni viventi dei quadri (Tableaux Vivants) del pittore modiglianese Silvestro Lega.
    • A Brisighella  nel mese di novembre si tiene l’evento “4 Sagre per 3 Colli” che celebrano il Porcello, la Pera Volpina, il Formaggio Stagionato, il Tartufo e l’Olio d’oliva.

    Da gustare

    A Tredozio è da assaggiare il Bartolaccio, una ghiottoneria gastronomica unica nel genere: una sfoglia fatta solo di farina ed acqua, ripieno di un composto di patata gialla passata in purea, pancetta di maiale, grana stagionato, sale, pepe e altre spezie ed infine cotto alla piastra.

    Curiosità

    Sul Monte Brusca, nel silenzio dell’Appennino, arde da secoli il “vulcano più piccolo del mondo”, una fiamma naturale che non si spegne mai, testimone di un territorio ricco di sorprese.

  • Seconda tappa - Portico e San Benedetto Portico e San Benedetto

    Dopo un buon riposo rimettiamoci in moto e, una curva dopo l’altra lungo la statale SS67 Tosco-Romagnola, il paesaggio si fa sempre più suggestivo, accompagnandoci in una delle tratte più iconiche dell’Appennino romagnolo fino a raggiungere l’altezza di Portico di Romagna

    A poca distanza si arriva a Bocconi, dove si trova il Ponte della Bruscia, costruzione spettacolare che scavalca una cascata selvaggia. 

    Andando oltre a San Benedetto in Alpe, ci aspetta la famosa cascata dell’Acquacheta, resa immortale dai versi di Dante, nei pressi della quale ci sono diversi ottimi ristorantini locali.

    Da qui inizia il tratto più tecnico: curve e tornanti conducono al mitico Passo del Muraglione, una vera mecca per i motociclisti, conosciuto anche come la "Disneyland" delle due ruote. Dopo il valico, si imbocca la SP9ter, recentemente riasfaltata, per rientrare in Romagna attraversando il valico dei Tre Faggi.

    Si scende verso Premilcuore, seguendo il corso del fiume Rabbi, che tra cascate e vegetazione lussureggiante regala emozioni forti e paesaggi incantevoli.

    Continuando lungo la Strada San Zeno, si oltrepassa il Passo delle Cento Forche per raggiungere prima Galeata , poi Santa Sofia,, incantevole porta d’accesso al Parco nazionale delle Foreste Casentinesi. Qui, a poco più di 500 metri d’altitudine, si trova la spettacolare diga di Ridracoli, immersa in un contesto naturale incontaminato. L’invaso, che riflette le cime del Casentino, offre uno degli scorci più memorabili dell’intero viaggio.

    Consigli di visita

    • A Premilcuore, si può  visitare il Palazzo Briccolani, l’Oratorio di San Lorenzo, l’Oratorio del Mogio, la Pieve di San Martino e anche il Museo della Fauna del Crinale Romagnolo, meta di turisti che amano la natura e la quiete degli antichi boschi.
    • A Galeata la chiesa di S. Maria dei Miracoli, gioiello di architettura rinascimentale, conserva al suo interno pregevoli opere pittoriche del XVI e XVIII secolo. 
    • Portico è il Paese dei Presepi: nel periodo natalizio, l'antico paese medievale mantiene viva un’antica tradizione, quella di allestire i presepi lungo le vie del paese.

    Da gustare

    Allo stridolo, specialità del luogo, è dedicata a fine aprile una speciale sagra che anima il paese con piatti tipici, in particolare tagliatelle e tortelli

  • Terza tappa – Mercato Saraceno Mercato Saraceno

    Tornati sulla SS310 da Corniolo a Campigna, si sale fino a raggiungere Campigna e il Passo della Calla. Poche decine di chilometri e ci aspetta Bagno di Romagna, con le sue terme ristoratrici, per poi, seguendo il corso del fiume Savio, toccare San Piero in Bagno e, una ventina di km dopo, giungere nel cuore di Sarsina, col suo carico unico di storie e leggende. Proseguendo lungo la SP142 ecco Mercato Saraceno e i terribili tornanti della Salita del Barbotto: 4 chilometri e 600 metri con pendenze importanti nell’ultimo tratto epico che conduce al crinale che divide le valli del Savio e dell’Uso.

    Consigli di visita

    • A Bagno di Romagna meritano una visita il Palazzo del Capitano, teatro di mostre d'arte e sede dell'archivio storico e della biblioteca, la Basilica di Santa Maria Assunta, di impianto romanico nobilitata dalle opere del rinascimento fiorentino
    • Sarsina  invece custodisce, all’interno del suo Museo Archeologico Nazionale e distribuiti nel centro storico, alcuni dei più originali ed interessanti reperti archeologici dell’Italia Settentrionale. Cittàt che ha dato i natali a Tito Maccio Plauto, il più grande commediografo latino lo ricorda ogni anno a luglio e agosto in occasione del Plautus Festival, uno dei più importanti e longevi festival teatrali d’Europa. Nelle due domeniche precedenti la Pasqua si tiene invece la Sagra della Pagnotta Pasquale, dolce tipico quaresimale e pasquale frutto della più genuina e originale cucina contadina.
    • A Mercato Saraceno da vedere Palazzo Dolcini, edificato nel 1927 su progetto dell’architetto Ugo Dolcini (1871-1927) e concepito secondo caratteri Liberty e Art Déco

  • Quarta tappa - Cesena Cesena

    L’ultima tappa, nell’ultimo dei tre giorni di percorso, è un crescendo: si toccano borghi antichi come Rontagnano, Montegelli, Strigara per raggiungere Sogliano al Rubicone, paese che dà il nome al Formaggio di Fossa Dop e che in autunno celebra la sua sagra,   per poi scendere lungo i mitici 18 tornanti della Cioca, fino a Roncofreddo.

    Pochi chilometri ancora ed ecco la magia di Longiano che si esalta già da lontano arrivando dalla SP40 quando l’occhio può coglierne per intero lo spirito medioevale che l’antico borgo sa ancora trasmettere. 

    Poco distante l’innesto con la via Emilia che, in poco più di un soffio, conduce nel cuore della splendida Cesena malatestiana ed al termine di un viaggio intenso, ricco di emozioni nonché meraviglioso nel cuore della Romagna più autentica.

    Consigli di visita

    • Passeggiando nel suggestivo centro storico di Sogliano al Rubicone si può ammirare la famosa Fontana delle Farfalle ideata da Tonino Guerra, visitare il Museo del Disco d’Epoca e della Registrazione Sonora. Ma anche scoprire e innamorarsi della tradizione legata al celebre Formaggio di Fossa di Sogliano DOP grazie alle visite alle “Fosse”: gli infossatori saranno lieti di raccontarvi la storia e la tecnica dell’infossatura mostrandovi materiali, luoghi e strumenti.
    • A Longiano è d’obbligo una visita al Castello Malatestiano, e ai tesori della Fondazione Tito Balestra che vi sono custoditi: un’originalissima collezione di opere dei massimi artisti del Novecento italiano.
    • A Cesena da non perdere la visita alla Biblioteca Malatestiana, la prima Biblioteca Civica d’Italia, fondata nel 1452 per volontà del Signore di Cesena Malatesta Novello, riconosciuta nel 2005 “Memoria del Mondo” dall’Unesco, alla Rocca Malatestiana, una delle più imponenti della Romagna e l’Abbazia benedettina di Santa Maria del Monte che custodisce l'importante collezione di ex-voto, tra le più ricche d’Europa, al Laboratorio di restauro del libro antico.

Ultimo aggiornamento 08/05/2025

Per maggiori informazioni

Redazione DT Romagna

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