Da Faenza a Santa Sofia fino alla splendida Cesena malatestiana.
Un viaggio di 72 ore, e 320 chilometri, alla scoperta di antichi e suggestivi borghi nel cuore della Romagna più autentica. Un viaggio intenso e ricco di emozioni pensato per veri riders, con un percorso ricco di curve, tornanti, vedute mozzafiato e grandi sorprese!
Tre giorni, oltre 300 chilometri, curve da leggenda, borghi storici e panorami che tolgono il fiato: benvenuti in Romagna, terra di motori e di emozioni forti. Questo itinerario su due ruote è un invito a scoprire l’entroterra più autentico della regione, lungo strade pensate per chi ama guidare e sentire il vento addosso.
Partendo da Faenza, si attraversano le colline brulle e poetiche della Vena del Gesso, si sfreccia tra rocche, cascate e passi iconici come il Muraglione, le Cento Forche o il mitico Barbotto. Ogni curva regala uno scorcio nuovo: che sia un borgo abbarbicato, un fiume nascosto o una trattoria che profuma di piadina.
Il viaggio è pensato per motociclisti esperti o appassionati, con un percorso ad anello tra Emilia e Toscana, con una costante: la bellezza autentica di luoghi poco battuti ma indimenticabili.
Nella prima giornata del viaggio alla scoperta della Romagna più autentica, si affrontano curve e panorami che si aprono su cittadine e borghi affascinanti, ognuno con un’anima diversa:
Consigli di visita
Museo Internazionale della Ceramica (MIC) di Faenza, che ospita pezzi di ogni provenienza geografica e di ogni epoca storica, con una ricca sezione dedicata alle ceramiche faentine del Rinascimento.
Eventi
Da gustare
A Tredozio è da assaggiare il Bartolaccio, una ghiottoneria gastronomica unica nel genere: una sfoglia fatta solo di farina ed acqua, ripieno di un composto di patata gialla passata in purea, pancetta di maiale, grana stagionato, sale, pepe e altre spezie ed infine cotto alla piastra.
Curiosità
Sul Monte Brusca, nel silenzio dell’Appennino, arde da secoli il “vulcano più piccolo del mondo”, una fiamma naturale che non si spegne mai, testimone di un territorio ricco di sorprese.
Dopo un buon riposo rimettiamoci in moto e, una curva dopo l’altra lungo la statale SS67 Tosco-Romagnola, il paesaggio si fa sempre più suggestivo, accompagnandoci in una delle tratte più iconiche dell’Appennino romagnolo fino a raggiungere l’altezza di Portico di Romagna.
A poca distanza si arriva a Bocconi, dove si trova il Ponte della Bruscia, costruzione spettacolare che scavalca una cascata selvaggia.
Andando oltre a San Benedetto in Alpe, ci aspetta la famosa cascata dell’Acquacheta, resa immortale dai versi di Dante, nei pressi della quale ci sono diversi ottimi ristorantini locali.
Da qui inizia il tratto più tecnico: curve e tornanti conducono al mitico Passo del Muraglione, una vera mecca per i motociclisti, conosciuto anche come la "Disneyland" delle due ruote. Dopo il valico, si imbocca la SP9ter, recentemente riasfaltata, per rientrare in Romagna attraversando il valico dei Tre Faggi.
Si scende verso Premilcuore, seguendo il corso del fiume Rabbi, che tra cascate e vegetazione lussureggiante regala emozioni forti e paesaggi incantevoli.
Continuando lungo la Strada San Zeno, si oltrepassa il Passo delle Cento Forche per raggiungere prima Galeata , poi Santa Sofia,, incantevole porta d’accesso al Parco nazionale delle Foreste Casentinesi. Qui, a poco più di 500 metri d’altitudine, si trova la spettacolare diga di Ridracoli, immersa in un contesto naturale incontaminato. L’invaso, che riflette le cime del Casentino, offre uno degli scorci più memorabili dell’intero viaggio.
Consigli di visita
Da gustare
Allo stridolo, specialità del luogo, è dedicata a fine aprile una speciale sagra che anima il paese con piatti tipici, in particolare tagliatelle e tortelli
Tornati sulla SS310 da Corniolo a Campigna, si sale fino a raggiungere Campigna e il Passo della Calla. Poche decine di chilometri e ci aspetta Bagno di Romagna, con le sue terme ristoratrici, per poi, seguendo il corso del fiume Savio, toccare San Piero in Bagno e, una ventina di km dopo, giungere nel cuore di Sarsina, col suo carico unico di storie e leggende. Proseguendo lungo la SP142 ecco Mercato Saraceno e i terribili tornanti della Salita del Barbotto: 4 chilometri e 600 metri con pendenze importanti nell’ultimo tratto epico che conduce al crinale che divide le valli del Savio e dell’Uso.
Consigli di visita
L’ultima tappa, nell’ultimo dei tre giorni di percorso, è un crescendo: si toccano borghi antichi come Rontagnano, Montegelli, Strigara per raggiungere Sogliano al Rubicone, paese che dà il nome al Formaggio di Fossa Dop e che in autunno celebra la sua sagra, per poi scendere lungo i mitici 18 tornanti della Cioca, fino a Roncofreddo.
Pochi chilometri ancora ed ecco la magia di Longiano che si esalta già da lontano arrivando dalla SP40 quando l’occhio può coglierne per intero lo spirito medioevale che l’antico borgo sa ancora trasmettere.
Poco distante l’innesto con la via Emilia che, in poco più di un soffio, conduce nel cuore della splendida Cesena malatestiana ed al termine di un viaggio intenso, ricco di emozioni nonché meraviglioso nel cuore della Romagna più autentica.
Consigli di visita