I Percorsi del Savio hanno tanto da offrire agli amanti delle due ruote: la Vallata presenta percorsi su strada davvero interessanti, con i rettilinei della pianura e curve ampie, percorsi ondulati e divertenti da fare in tutta calma, assaporando quel particolare senso di libertà che solo la motocicletta offre. Le colline e le montagne della Valle del Savio sono godibili sia nel verde della primavera che nei colori caldi dell’autunno, approfittando delle temperature miti della mezza stagione.
Da non perdere le specialità del territorio, fra ricette tradizionali e prodotti di stagione, dalla piadina ai tortelli alla lastra, dal castagnaccio al raviggiolo.
Il nostro viaggio in moto nei Percorsi del Savio inizia da Montiano, piccolo borgo arroccato sulle colline tra le valli del Rubicone e del Pisciatello. Balcone naturale, da qui si gode una vista spettacolare che spazia fino al mare, tra curve dolci e profili antichi.
Al centro del paese domina la scenografica Rocca Malatestiana che disegna i contorni storici del borgo.
Dopo la sosta panoramica, si scende verso Calisese e si risale tra le colline di Carpineta e Saiano per riscendere lungo via Sorrivoli.
L’aria di collina si fa più frizzante e un paio di tornanti ci preparano alle prime emozioni di guida: curve ampie, asfalto pulito, poco traffico. La strada verso Cesena si snoda con eleganza, dando il primo assaggio della varietà di paesaggi e piaceri che questo itinerario ha in serbo.
Curiosità
Secondo la tradizione, il toponimo Montiano deriverebbe da Mons Jani, ovvero Monte di Giano, e in effetti il gonfalone del Comune riporta una figura bifronte. Questo ha addirittura dato origine a modi di dire pittoreschi, come “T’cì cmé la bandira ad Muncén” (“Sei come la bandiera di Montiano”) per indicare una persona che dice una cosa e ne fa un’altra. In realtà di tratta di una paraetimologia: Montiano deriverebbe da Montilianum, a indicare forse una terra di montagna.
Dopo le curve tra le colline, entriamo a Cesena, città di cultura, storia e buon vivere. Patria di letterati, cantanti e papi, sulla città aleggia ancora il fantasma di Malatesta Novello, il signore che ha condotto la città allo splendore. Sede della celebre Biblioteca Malatestiana, Cesena conserva un centro storico elegante e suggestivo, circondato da mura che formano una curiosa pianta a forma di scorpione.
Dalla rotonda Sandro Pertini possiamo percorrere i viali esterni alle mura e salire fino a Porta Montanara lungo via Garampa. Da lì si raggiunge a piedi la Rocca Malatestiana, punto panoramico d’eccezione sulla città e sulle colline romagnole fino al mare. La discesa lungo la stretta e sinuosa via Diavolessa è un piccolo piacere per ogni biker.
Superato lo storico Ponte Vecchio, ci immettiamo sulla Strada Statale 71, la Umbro-Casentinese, chiamata dai motociclisti (e non solo) “La Vecchia”: si tratta dell’antico asse viario che attraversa tutti i Comuni e numerose frazioni dell’intera Vallata del Savio, un vero classico per chi ama viaggiare su due ruote. Nei tratti iniziali alterna rettilinei - tra Tipano, San Vittore e San Carlo - a curve sempre più ampie e veloci, annunciando le vere protagoniste dell’itinerario: le strade d’Appennino.
Consigli
Curiosità
Superato Borello, si abbandona temporaneamente la SS71 per attraversare la frazione di Piavola e proseguire verso una vallata dai colori brulli e dai crinali spogli, che introduce gradualmente al paesaggio appenninico. Con poche curve veloci si raggiunge Linaro, dove inizia uno dei tratti più esaltanti per i motociclisti.
Le colline si chiudono intorno alla strada in una serie di quattro curve in discesa che conducono verso una sorta di gola naturale. Si attraversano i piccoli centri di Ranchio e Civorio, per poi proseguire verso Spinello e Santa Sofia, in un susseguirsi di paesaggi sempre più montani.
Il tratto che conduce al Passo del Carnaio, una volta imboccata la Strada Provinciale 26, è un vero crescendo: curve ampie, fondo ben mantenuto, pendenze dolci. Il passo si trova a 776 metri di altitudine, ma la vista aperta sui crinali e le vallate dell’Alta Romagna regala la sensazione di trovarsi molto più in alto. È il punto perfetto per una sosta: respirare aria fresca, godere del panorama e prepararsi alla discesa verso San Piero in Bagno, dove si ritrova la “Vecchia” – la SS71 – in direzione Bagno di Romagna.
Dopo la discesa dal Passo del Carnaio, Bagno di Romagna accoglie i motociclisti con la sua atmosfera raccolta e autentica. Borgo termale al confine tra Romagna e Toscana, è celebre per le sue acque curative, l’atmosfera da fiaba e la cordialità di una piccola comunità di montagna. Questo è il regno del vivere lento, dove ogni esperienza è fatta per essere assaporata. Per chi viaggia in moto è una tappa ideale: si può scegliere se immergersi nel relax degli stabilimenti termali, o esplorare il borgo gustando i sapori del territorio, dalle locande più autentiche fino a ben due ristoranti stellati Michelin.
Tolto il casco, Bagno di Romagna invita a restare: una cena in tranquillità, una notte rigenerante e, perché no, un trattamento termale per smaltire la strada e rimettere in sesto anima e muscoli. Un luogo dove la moto si ferma e il viaggio prosegue, dentro di sé.
Curiosità
Bagno di Romagna è dal 2005 Bandiera Arancione dei Touring Club e nel 2023 ha ottenuto il riconoscimento di uno dei Borghi più belli d’Italia.
Da gustare
Fra le tante imperdibili specialità culinarie tipiche dell’Appennino Tosco-Romagnolo consigliamo
Eventi
Il Fall Foliage Festival è la perfetta occasione per vivere questo percorso con i caldi colori autunnali.
La mattina seguente si riparte lungo la “Vecchia”, che da San Piero in Bagno riprende il nome di SP 137. Tenendo la sinistra, si risale verso Verghereto, uno degli ultimi borghi prima del confine con la Toscana.
Qui l’Appennino si fa più aspro, i boschi si infittiscono e le strade si stringono, regalando emozioni pure alla guida. Verghereto, con la sua piazza tranquilla, è perfetta per una pausa: un caffè, una breve passeggiata, qualche chiacchiera con la gente del posto.
Proseguendo fino a Ville di Montecoronaro si lascia la SP 137 per imboccare la Strada Provinciale 43, che sale con curve regolari verso le Balze e il Monte Fumaiolo. Punto panoramico perfetto per un pit stop tecnico e qualche foto, si risale in sella e superato Alfero si arriva al lago di Acquapartita, ideale per una sosta rigenerante sul lungolago.
Da qui si imbocca la SP 1134, passando per Selvapiana e ci immettiamo nuovamente sulla Umbro Casentinese (SP 71).
Consigli
Percorrendo le curve e i rettilinei della Vecchia, prima di arrivare a Sarsina vale la pena fermarsi al lago di Quarto, bacino artificiale che è un vero paradiso naturalistico di flora e fauna.
Lasciata la montagna alle spalle, si rientra in Vallata per raggiungere Sarsina, il centro storico più importante dell’Alta Valle del Savio. Una sosta qui regala storia, cultura e gastronomia: la suggestiva piazza Plauto è il cuore pulsante del borgo, ideale per un pranzo tipico nei locali affacciati sul selciato. Da qui si raggiunge a piedi la Basilica Concattedrale di San Vicinio, luogo di culto e spiritualità profonda, dove si conserva la famosa “catena del Santo”, utilizzata ancora oggi in un rituale di benedizione molto partecipato.
Consigli
Curiosità
Ripresa la ormai familiare “Vecchia” Umbro-Casentinese, all’altezza di Montepetra Bassa si svolta a destra sulla Strada Provinciale 139. All’incrocio con la SP 11 si sale verso il leggendario Colle del Barbotto, celebre tra i ciclisti come una delle salite più ardue della Nove Colli, già tappa del Giro d’Italia e del Tour de France.
Ma anche per i motociclisti è una salita memorabile: tecnica, spettacolare e piena di adrenalina.
Dopo la discesa e prima di Savignano di Rigo, si devia nuovamente verso Montepetra Bassa per rientrare sulla SP 12 che conduce dritta a Mercato Saraceno, Città del Vino e punto perfetto per chiudere l’anello del nostro tour.
Immerso tra le colline, questo borgo è un crocevia storico tra Appennino e pianura, e oggi accoglie viaggiatori con paesaggi che sanno di casa e calici di vino. Tra le strade di Mercato Saraceno si incontrano pievi millenarie, cantine di qualità, prodotti tipici e una piazza che invita a sedersi, respirare e brindare.
Ultima tappa, ma non per importanza: qui la strada rallenta e lascia spazio alla lentezza, ai sapori e al ricordo del viaggio appena concluso.
Da qui, si ritorna verso Cesena lungo la SP 71, con il serbatoio pieno… di emozioni.
Curiosità