Lama Mocogno

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Lama Mocogno è situata in posizione dominante, tra le valli dei torrenti Scoltenna e Mocogno, con ampia vista sul Monte Cimone, in un’area privilegiata grazie al passaggio di importanti vie di comunicazione tra i paesi della montagna.


Perché visitarla

Posta in un territorio assai suggestivo dal punto di vista ambientale, un vero e proprio balcone sull' Appennino modenese e reggiano, la località è particolarmente indicata per chi, oltre allo sci, ricerca relax e tranquillità a contatto con la natura. Le sue tradizioni, che si esprimono in varie sagre nel corso delle quali riaffiorano gli antichi usi e costumi, sono ancora ben vive e radicate grazie ai numerosi gruppi culturali che con le proprie iniziative raccolgono l'interesse non solo dei cittadini ma anche dei visitatori.


Quando andarci e cosa vedere

La località turistica è tra le più longeve dell’Appennino, basti pensare che la stazione invernale è stata inaugurata nel 1928. Nel corso degli anni è diventata meta prescelta, sia nel periodo estivo che in quello invernale, per le tante opportunità che ancora oggi offre, e per la sua aria salubre. L’ambiente circostante è costituito da vasti boschi di castagni, querce, faggi, abeti e da numerose specie floreali protette. Ricca è anche la fauna con presenza di esemplari come volpi, cinghiali, civette e falchi.

In paese sono presenti strutture sportive come campi da tennis, campo da pallavolo e da basket, snow toobing e baby park aperti anche in estate. Durante tutta la stagione estiva, vengono organizzati tornei, spettacoli e animazioni. Due laghetti attrezzati posti nelle vicinanze sono frequentati invece da chi pratica la pesca sportiva.

La stazione delle Piane di Mocogno (10 km) offre la possibilità di praticare escursionismo a piedi e in MTB, orienteering e nordic walking, una nuova disciplina che unisce sport e benessere. Le Piane si prestano a questo sport in modo completo, per la varietà dei sentieri e dei percorsi di diverse lunghezze e dislivelli, adatti a bambini, adulti e anziani. Durante l’inverno le Piane accolgono gli amanti dello sci alpino, dello sci nordico e dello snowboard.


Da non perdere

Nel luogo magico dove s’incontrano i confini di Pavullo, Lama Mocogno e Polinago, immerso in un bosco rigoglioso, crocevia di comodi sentieri, si erge uno dei fenomeni geologici più rilevanti dell’Appennino: il Ponte del Diavolo. Si tratta di un monolite naturale che unisce i fianchi di un avvallamento, lungo 33 metri e largo 3. Il nome suggerisce come il luogo nell’antichità fosse sede di riti pagani.


Sulla tavola

La tradizione della cucina montanara fonde in se gusti e sapori della nostra terra dai tortellini, alla polenta, alle crescentine, ai borlenghi, al gnocco fritto per non dimenticare i tanti prodotti del bosco e del sottobosco, dai funghi ai lamponi alle more e tanto altro. Eccellenza il Parmigiano Reggiano prodotto nei caseifici locali.


Per tenersi in forma

A Barigazzo (10 km), dove la natura è ancora incontaminata, si trova “La Sorgente Fabbriche del Benessere”, specializzata in terapie relax - bagni di fieno, mirtilloterapia, riflessoterapia plantare, area fitness, grotta terapica con aromaterapia. La Beauty Farm, un ambiente originale e intimo, offre anche trattamenti con i prodotti naturali del bosco preparati nei laboratori attigui de “La Sorgente”.


Appuntamenti di rilievo

Tutto il paese il primo fine settimana di ottobre celebra il re dei formaggi prodotto dai caseifici locali con la sagra “Parmigiano Reggiano da gustare” che raccoglie attorno a sé buon cibo, usanze di un tempo, giochi e iniziative dedicate alla “forma”.

Fra le sagre d’agosto si segnalano poi l’antica Festa della Trebbiatura, il primo fine settimana, uno dei momenti più emozionanti della cultura contadina, la Festa della Birra, la seconda settimana, e la Festa dei Lamponi attorno a ferragosto. Il terzo fine settimana di luglio è ormai di tradizione l’iniziativa “Torre in Festa” alla Torre di Montecenere (4 km).


Nei dintorni

Nei dintorni di Lama Mocogno sono riconoscibili tracciati della vecchia Via Vandelli, strada commerciale e militare appartenente al Ducato di Modena. Nel comune infatti esistono ancora due tratti originari della vecchia strada, percorribili a piedi o in MTB. Sebbene il percorso originario sia stato in gran parte cancellato, e ricalcato dalla viabilità successiva, la strada ha mantenuto il fascino delle antiche carreggiate, soprattutto nei tratti che conservano ancora il muro a secco e la massicciata originale, e che attraversano praterie d’altura, fitti boschi di faggi o abeti bianchi.


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Ultimo aggiornamento 02/09/2024
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