Dall’abitato di Rivergaro fino a Piacenza, sono all’incirca trenta i km che costituiscono questa grande area protetta, testimone delle trasformazioni che la fertile pianura piacentina ha conosciuto nel corso degli ultimi secoli. È qui che il fiume, non più costretto tra i pendii delle valli, si allarga, rilascia un abbondante carico di ghiaie, sabbie e limi, e da vita a un paesaggio che al variare delle stagioni si trasforma.
Durante il periodo estivo l'ampiezza del greto del fiume consente di visitare al meglio le sue ricchezze naturalistiche e paesaggistiche, circondati da migliaia di uccelli migratori che scelgono di nidificare in quest’area.
Alzando gli occhi all’orizzonte, oltre i confini del parco, diverse fortificazioni punteggiano le prime alture appenniniche. Sono alcuni dei castelli facenti parte della rete del Ducato di Parma e Piacenza (come il borgo di Rivalta), mete ideali per fare un viaggio nel passato e conoscere meglio la storia di questo territorio.
Il Parco Fluviale del Trebbia è un ambiente fortemente condizionato dall'andamento stagionale delle piogge. Il regime torrentizio condiziona la vegetazione circostante tanto che, nei tratti meno esposti alle correnti di piena, è possibile osservare una flora molto rigogliosa, come ad esempio le abbondanti fioriture di orchidee spontanee. Il resto del paesaggio è, invece, composto da grandi terrazzi fluviali dove praterie e arbusti si alternano a campi coltivati.
Luogo di sosta e transito di numerosi uccelli migratori, sono diverse le specie animali che si possono osservare passeggiando in quest’area come il corriere piccolo e l'occhione, che per la sua rarità è stato assunto a simbolo del Parco.
È un percorso tra natura, cultura ed enogastronomia quello del parco Fluviale del Trebbia in cui le testimonianze storiche si alternano alla suggestione del paesaggio e delle sue tradizioni storiche e culinarie.
Grazie alla Ciclovia del Trebbia (Piacenza-Gossolengo) e a una rete di semplici itinerari, è possibile vivere il parco a 360° durante tutto l’anno.