La Riviera. Da Rimini a Cervia

In collaborazione con Touring Club

Questo tratto del litorale adriatico è servito dalla statale 16 Adriatica, qui in parte coincidente con l’antico tracciato della romana Via Popilia (poi strada Romea), congiungente Rimini con Ravenna; ma per il visitatore più interessante della statale è il viale litoraneo che, fino a Cesenatico, collega gli abitati delle numerose vivaci stazioni balneari.

  • Lunghezza
    n.d.
  • Viserba Rimini (RN)

    A m 2, borgata di pescatori sino a fine ’800, il cui sviluppo come centro balneare è legato all’apertura della ferrovia Rimini-Ravenna (completata nel 1889) e alla costruzione di una piccola stazione.

  • Noi. Museo della Storia e della Memoria Bellaria-Igea Marina (RN)

    L’ex macello pubblico, completamente ristrutturato, dal 2014 è diventato Noi. Museo della Storia e della Memoria, i cui temi vanno dalla storia antica (con una sezione di archeologia che espone reperti di insediamenti lungo la Via Popilia) alla memoria più recente, legata in particolare alla tradizione marinara.

  • Museo delle Conchiglie Bellaria-Igea Marina (RN)

    Ha sede nella seicentesca Torre saracena (cioè contro le incursioni piratesche).

  • Bellaria-Igea Marina Bellaria-Igea Marina (RN)

    A cavallo della foce del torrente Uso si dispone il territorio del comune di Bellaria-Igea Marina, ab. 19.341, toponimo che unisce amministrativamente i due nuclei già frazioni di Rimini. L’origine di Igea Marina m 2, che si affaccia su un fronte marino di poco superiore al chilometro, è legata all’iniziativa di un medico riminese, Vittorio Belli, che intorno al 1912 intraprese l’opera di bonifica di un tratto di litorale, impiantandovi una pineta oggi quasi scomparsa sotto la fitta coltre di edilizia. Dell’agglomerato di Bellaria m 3, all’origine villaggio di pescatori alla foce dell’Uso, si ha notizia per la prima volta nel 1371. Di tale insediamento oggi rimane la seicentesca Torre saracena, adibita a Museo delle Conchiglie. L’ex macello pubblico dal 2014 è diventato Noi. Museo della Storia e della Memoria. La zona era rinomata anche per la caccia, tanto che i Malatesti vi costruirono un castello, distrutto dalle truppe di Lodovico d’Angiò sul finire del secolo XIV. La fascia costiera bellariese è stata edificata senza un preventivo disegno di pianificazione, col risultato di una trama di strade disposte a pettine verso il mare, senza intersezioni perpendicolari e senza lungomare. Nel nucleo a monte è la Parrocchiale, che rammenta nella parte absidale l’origine duecentesca. Agli inizi del secolo XX Bellaria fu sede di abituale dimora dello scrittore Alfredo Panzini, che vi possedette un villino (la «casa rossa»), oggi casa-museo.

  • Casa Rossa di Alfredo Panzini Bellaria-Igea Marina (RN)

    Agli inizi del secolo XX Bellaria fu sede di abituale dimora dello scrittore Alfredo Panzini, che vi possedette un villino (la «casa rossa») reso famoso da alcuni suoi articoli, oggi casa-museo.

  • Cesenatico Cesenatico (FC)

    A m 2, ab. 26.078, vivace cittadina costiera e importante centro balneare e peschereccio. L’origine del borgo, nei cui pressi gli antichi itinerari collocano la statio ad Novas lungo la Via Popilia, è legata allo scalo marittimo fortificato qui costruito all’inizio del XIV secolo da Cesena. Il porto di Cesenàtico, studiato e rilevato nel 1502 da Leonardo al seguito del duca Valentino, dopo essere passato per breve tempo sotto il dominio veneto tornò, in conseguenza della sconfitta della Serenissima ad Agnadello (1509), allo Stato pontificio. L’evento più sentito nella memoria storica della città è il drammatico imbarco per Venezia di Garibaldi, reduce dalla difesa di Roma, con la compagna Anita morente, nella notte tra il 1° e il 2 agosto 1849; tale ricorrenza viene celebrata ogni anno la prima domenica d’agosto. Il quartiere balneare di Cesenàtico, qualificato da una spiaggia assai profonda e ampia, si stende per la maggior parte alla destra del porto, e si prolunga a sud-est nei lidi di Valverde e Villamarina, e a nord-ovest in quello di Zadina Pineta. La struttura urbana di Cesenàtico deriva la tipica conformazione e caratterizzazione ambientale dalla presenza del porto-canale, attorno al quale si sviluppa il maggiore interesse della visita. Nel tratto racchiuso tra i due ponti trova posto il Museo della Marineria di Cesenatico, dove sono esposti esemplari di barche tradizionali. In un edificio adiacente è l’Antiquarium comunale, che raccoglie reperti del contado. Sulla stessa sponda del canale si trova la casa di Marino Moretti. Non lontano è il Municipio, eretto nel 1960 su progetto di Gio Ponti. Sulla destra idrografica (via Giordano Bruno) è la Parrocchiale seicentesca. All’altezza del secondo ponte, segnato da due colonne del 1581, si allarga la piazza Pisacane, adorna del monumento a Garibaldi (1884). Addentrandosi nelle perpendicolari viuzze retrostanti si può raggiungere in breve la pittoresca piazza delle Conserve, nella quale sono state recuperate e restaurate tre «conserve», tipiche ghiacciaie per la conservazione del pesce che – un tempo assai numerose – documentano l’importanza di questa risorsa nell’economia del borgo. Sul lungomare, nei giardini a mare è collocata l’installazione Cattedrale delle foglie, realizzata dallo scultore del ferro Aurelio Brunelli da un’idea di Tonino Guerra, un omaggio alla natura.

  • Casa Museo «Marino Moretti» Cesenatico (FC)

    Casa di Marino Moretti, scrittore e poeta crepuscolare (1885-1979), che qui visse a lungo. Col testamento del 1978, Moretti lasciò alla Biblioteca comunale di Cesenatico i suoi libri e le sue carte autografe. La sorella Ines donò al Comune di Cesenatico nel 1980 la casa sul canale. L’edificio è divenuto sede di un importante centro di studi sulla cultura letteraria del Novecento, non solo italiana. Fin dalla sua istituzione, casa Moretti divenuta museo, ospitando l’archivio e la biblioteca.

  • Museo della Marineria Cesenatico (FC)

    Unico del genere in Italia, dove sono esposti esemplari di barche tradizionali, restaurate e riarmate, con le colorate vele ’al terzo’ (le barche sono disarmate da ottobre ad aprile). Nel 2004 si è aggiunta la sezione a terra (in via Armellini N. 18, lungo la strada riparia in sinistra idrografica del porto-canale), che comprende l’esposizione di natanti non più in grado di galleggiare (un trabaccolo e un bragozzo), attrezzi, strumenti e illustrazioni sulla vita della gente di mare e sulle tecniche della navigazione e della pesca.

  • Antiquarium comunale Cesenatico (FC)

    Il museo raccoglie reperti del contado caratterizzato dalla presenza di ville rustiche romane; spiccano i materiali fittili rinvenuti nella fornace di Ca’ Turchi, attiva fin dal secolo III a.C. (si notino soprattutto le due statue ornamentali fittili di personaggi maschili seduti, in abbigliamento rustico, del secolo I a.C.).

  • Salina di Cervia Cervia (RA)

    La salina di Cervia si stende a ovest e a sud-ovest dell’abitato, al di là della statale Adriatica, su una superficie di 827 ettari. Esisteva già nell’873 e per il suo sfruttamento fu oggetto di secolari contese; durante la dominazione veneziana (1441-1509), intorno a Cervia e alla salina si strinse una serrata difesa militare. 
    Dopo un periodo di produzione quasi azzerata (responsabile, forse, l’eutrofizzazione dell’Adriatico) si è assistito a una piccola e lenta ripresa. 
    Indipendentemente dalla vicenda produttiva, si è provveduto alla tutela del residuo ambiente umido con l’istituzione, nel 1979, della Riserva naturale Salina di Cervia, estesa su 765 ettari e compresa come «stazione di Pineta di Classe e salina di Cervia» nel Parco regionale del Delta del Po
    Dall’VIII al XVII secolo, in mezzo alle saline sorgeva la vecchia Cervia, di cui, tranne la sconsacrata chiesetta della Madonna della Neve (ubicata in prossimità del bivio delle strade per Forlì e per Cesena), non resta più traccia.

  • Cattedrale Cervia (RA)

    La Cattedrale, più propriamente chiesa dell’Assunta, eretta nel 1702 ma incompiuta in facciata; all’interno del luogo di culto sono S. Filippo e S. Giuseppe col Bambino Gesù di scuola del Guercino, una Madonna col Bambino di Barbara Longhi e un Crocifisso ligneo del secolo XIV, proveniente dalla chiesa del Suffragio.

  • Piazza Garibaldi Cervia (RA)

    Fulcro del nucleo storico, piazza Garibaldi si dispone longitudinalmente lungo l’asse nord-sud del corso Mazzini (vecchio tracciato della statale). Sulla piazza, in parte porticata, prospettano il Palazzo comunale, iniziato nel 1702 su disegno di Francesco Fontana, e la Cattedrale, più propriamente chiesa dell’Assunta.

  • Cervia Cervia (RA)

    A m 3, ab. 28.555, è uno dei centri balneari più noti e frequentati; di rilevante interesse urbanistico l’abitato storico, che con la sua struttura a pianta rettangolare costituisce un caratteristico esempio di borgo pianificato settecentesco. L’insediamento originario doveva essere sorto già in età imperiale come centro amministrativo della salina. Tracce di epoca meno remota mettono Cervia in rapporto con lo scomparso centro di Ficocle, ubicato su una diramazione della Via Popilia e sede di uno dei più antichi vescovati della Romagna sotto la dipendenza ravennate. Distrutta dall’esarca Teodoro nel 709, la città venne riedificata col nome di Cervia (è l’odierna Cervia Vecchia) in luogo più sicuro, al centro delle saline, e assunse notevole importanza per la commercializzazione di quel prodotto sotto il monopolio di varie città, tra cui in particolare Venezia; dell’influenza della città lagunare sulle tradizioni locali resta traccia nella festa dello Sposalizio del Mare, celebrato annualmente dal 1445 nel giorno dell’Ascensione, a somiglianza dell’analoga festa veneziana. Passata sotto il dominio pontificio dopo Agnadello (1509), la città venne poco a poco abbandonata per le condizioni insalubri del sito divenuto malarico (di tale insediamento resta superstite la chiesetta sconsacrata della Madonna della Neve). Il nuovo centro venne edificato su un vecchio cordone di dune circa 2 km a nord-est dell’antico, su progetto di Bellardino Berti. A levante del centro storico si stende il quartiere balneare, dove a lungo soggiornò Grazia Deledda; sul lungomare a lei dedicato è un monumento alla scrittrice (1956).

  • Museo del Sale-MUSA Cervia (RA)

    Il magazzino del Sale Torre ospita il Museo del Sale, raccolta etnografica di documenti, attrezzi e foto, che possiede anche una sezione archeologica: di particolare interesse un frammento di cippo funerario con testa di medusa (I-II secolo), àncora e contenitore in rame altomedievale (VI-VII secolo), i frammenti pavimentali musivi della scomparsa chiesa di S. Martino prope litus maris (VI secolo). 
    La sezione all’aperto del MUSA è la Salina Camillone, ultima delle saline a lavorazione artigianale ancora produttiva.

  • Porto canale Cervia (RA)

    Detto anche canale di Cervia, anticamente via di transito per le «burchielle» destinate al trasporto del minerale. È un altro luogo suggestivo della Cervia di un tempo, con, sulle sponde opposte, la chiesa di S. Antonio edificata nel 1704, i due settecenteschi magazzini del Sale e la poderosa torre di S. Michele, alta m 27 e a pianta quadrata, restaurata e sede dell’ufficio di informazioni turistiche. 
    Nel piazzale dei Salinari è collocata la fontana il Tappeto sospeso disegnata da Tonino Guerra, un tappeto di mosaico che trasporta alcuni cumuli di sale e un ciuffo di canne, omaggio alla civiltà salinara cervese.

  • Milano Marittima Cervia (RA)

    Città-giardino e luogo di villeggiatura tra i più elitari della costa, sorta su un piano di Giuseppe Palanti (1912) che per primo impiantò un villino in stile liberty (via II Giugno, angolo via Toti) caratterizzato da motivi esotici e moreschi. Il progetto urbanistico, impostato su una scacchiera attraversata da grandi anelli destinati alle attrezzature alberghiere e agli impianti ricreativi, fu interrotto a causa della grande guerra; ripreso dagli anni ’30 del Novecento, resta, seppure difforme dal piano originale, uno dei più interessanti interventi di pianificazione realizzati sulla riviera.

  • Casa delle Farfalle Cervia (RA)

    Parco interamente dedicato al mondo degli insetti e delle farfalle. È una grande serra tropicale di 500 m2 con una temperatura che oscilla tra i 28° e i 30° e un’umidità del 65-70%. È qui che le specie di tutto il mondo, anche le più rare, vivono in libertà e si possono osservare da vicino.

  • Pineta di Cervia Cervia (RA)

    È un singolare composito ambiente, in cui si integrano gli specchi d’acqua dell’antichissima salina e i resti di un famoso bosco, quello che si stende alle spalle di Milano Marittima e di Cervia. La pineta era anch’essa parte del complesso forestale che copriva un tempo uniformemente il litorale romagnolo e i cui resti sono oggi inseriti nel Parco regionale del Delta del Po; sebbene gravemente alterata, conserva tuttora un elevato valore naturale, per l’associazione di specie mediterranee (leccio) a elementi forestali mesofili centroeuropei (farnia, carpino bianco) e submediterranei (roverella, pioppo bianco).

  • Terme di Cervia Cervia (RA)

    Lo stabilimento delle Terme di Cervia utilizza a scopo terapeutico la cosiddetta Acqua Madre di superficie (acqua di mare della salina, concentrata e impoverita del cloruro di sodio), appartenente alle acque salsobromoiodiche, e il Fango Liman della salina.

Ultimo aggiornamento 11/11/2022
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