Il fascino dei Castelli dell'Appennino Modenese

Un itinerario alla scoperta della lunga storia dei castelli che dominano il Frignano

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Il fascino dei castelli collocati nell’Appennino Modenese nasce per buona parte dalla peculiare collocazione, spesso impervia, dei contesti naturalistici nei quali sorgono.

Speroni rocciosi dai quali si comprende come in passato le fortezze fossero fondamentali per dominare le vallate sottostanti e da quali oggi, con un po’ di fantasia, è possibile immaginare gli aneddoti storici e le leggende legate a questi luoghi.

Ecco un itinerario di una giornata alla scoperta dei castelli che si trovano nei comuni di Sestola, Pievepelago e Pavullo nel Frignano.

  • Durata
    24 ore
  • Interessi
    Arte & Cultura
  • Target
    Tutti
  • Prima tappa - Castello di Sestola Sestola

    La Rocca è da sempre il simbolo di Sestola; svetta da un alto sperone di roccia e la  sua imponenza si nota da ogni angolo del paese. Offre una vista panoramica sulle montagne e sulle colline circostanti ed è raggiungibile attraverso due strade: la più antica e lastricata Via dei Governatori, che parte dal Campanile, e la più dolce Via della Rocca, che nel periodo estivo è raggiungibile anche tramite un trenino turistico.

    La fortezza è circondata da un ampio parco, ideale per chi desidera fare una passeggiata nel verde senza allontanarsi dal paese. In particolare qui si trova il Parco della Covetta, un piccolo anfiteatro naturale che in estate è sede di concerti, rappresentazioni, letture con una splendida vista sulla vallata e su tutto il crinale appenninico.

    Il Castello è anche centro culturale polivalente ed ospita nelle sue sale il Museo della Civiltà Montanara, il Museo degli Strumenti Musicali Meccanici e alcune Mostre permanenti.

  • Seconda tappa - Castello di Montecuccolo Pavullo nel Frignano

    Procediamo il nostro tour e seguiamo le indicazioni per Pavullo nel Frignano, passando per la strada SP31 (per Acquaria). Dopo circa mezz’ora di viaggio si arriva alla seconda tappa: il Castello di Montecuccolo
    La fortezza medioevale sorge su uno sperone roccioso che domina la valle del fiume Scoltenna-Panaro, a soli tre chilometri dal centro di Pavullo. 
    Nel cuore dell’antica provincia del Frignano, a presidio delle vie per la Toscana, questo castello fu dimora e centro militare della famiglia dei Montecuccoli, a cui facevano capo decine di torri e di rocche.

    Un meraviglioso portale gotico invita i turisti all'interno del borgo situato ai piedi del castello, composto dal Palazzo del Podestà e dalla chiesa di San Lorenzo risalente al ‘400; un borgo fortificato, dai tratti simili a quelli delle rocche matildiche, nel quale si respira un’aria cavalleresca.

    Nella dimora feudale, oggi appartenente al Comune di Pavullo, si trovano il CEM - Centro Museale Montecuccolo, presso il quale è esposta la Donazione Raffaele Biolchini, il Museo Naturalistico del Frignano e un importante ciclo di dipinti dell'artista pavullese Gino Covili 

  • Terza tappa - Castello di Roccapelago Pievepelago

    Lasciamo il Castello di Montecuccolo e prendiamo prima la SP31 seguendo le indicazioni per Vaglio, quindi la SP324 verso Pievepelago. A 4 km da Pievepelago si trova Roccapelago, frazione che ospita il poderoso castello che, da uno sperone di roccia di oltre 1000 metri, domina la conca del Pelago, sulle antiche vie che collegavano l’area padana alla Toscana e al Mar Tirreno.

    Lo sguardo dallo sperone abbraccia il Cimone, il Libro Aperto, il crinale verso San Pellegrino in Alpe, il Rondinaio e a ovest la maestosa roccia del Sasso Tignoso.
    Il castello fu dei Longobardi, di Matilde di Canossa e dal 1240 fu dimora del condottiero medievale Obizzo da Montegarullo.

    Nella cripta della Chiesa nel 2011, ci fu il ritrovamento di oltre 300 corpi sepolti tra il ‘500 ed il ‘700, di cui quasi 100 mummificati, oggetto ora di importanti studi storici e antropologici. Mummie e corredi funerari sono esposti in uno dei musei della rocca “Le mummie di Roccapelago”, oltre a quello “Sulle orme di Obizzo da Montegarullo”.

Ultimo aggiornamento 27/10/2022

Per maggiori informazioni

Redazione Appennino Modenese

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Sestola - Ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica (IAT)
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