Le sorprese della Natura di Pianura

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Alla scoperta di cinque aree naturali protette della pianura bolognese, attraverso cinque animali (e piante) simbolo. 

Il percorso offre possibilità di birdwatching, attività naturalistiche guidate, itinerari in bicicletta. 

Le aree sono visitabili tutto l’anno ma la primavera e l’autunno sono i momenti migliori per la presenza di uccelli migratori, fioriture e foliage dai colori vivaci.

  • Durata
    24 ore
  • Interessi
    Natura & Outdoor
  • Target
    Famiglia,Amici/Solo
  • Prima tappa San Giovanni in Persiceto

    La testuggine palustre ha trovato nell’area naturalistica La Bora, nei pressi di San Giovanni in Persiceto, non solo un habitat favorevole per vivere, ma anche un centro di ripopolamento. Qui ogni anno tante tartarughine crescono al sicuro e vengono liberate in ambiente quando sono in grado di cavarsela da sole. 

    Non solo per questo la Bora è un posto a tratti magico: un’area naturale umida di circa sette ettari, con un ampio specchio d’acqua, popolato da molte specie, soprattutto uccelli; un piccolo bosco, siepi e macchie alberate e una piccola prateria.

    L’area è dotata di un percorso di visita autoguidato attrezzato che tocca due lati del bacino per poi addentrarsi nel bosco. Lungo il percorso schermato si trovano tre punti di osservazione, un capanno e alcuni pannelli illustrativi delle specie osservabili. L’area è collegata al centro di San Giovanni in Persiceto con un percorso ciclopedonale.

  • Seconda tappa Crevalcore

    La cicogna bianca è diventata una “mascotte” dell’area naturale Vasche ExZuccherificio di Crevalcore da quando una coppia di questi maestosi volatili ha scelto spontaneamente di nidificare nell'area, con un rito che si rinnova ormai da vent’anni. 

    Oggi le vasche ospitano un variegato ambiente palustre divenuto raro nella pianura coltivata: bacini d’acqua libera, canneti e prati umidi. Gli uccelli costituiscono sicuramente una delle principali attrattive, soprattutto durante i passi migratori (marzo/aprile e settembre/ottobre). In vari momenti dell’anno possiamo osservare l’airone cenerino, il cavaliere d’Italia, il germano reale o il cormorano.

    L'area è accessibile a piedi attraverso un percorso di visita ed è attrezzata con tre punti di osservazione schermati e pannelli informativi. Periodicamente vengono organizzate visite ed eventi nell’ambito delle iniziative “Natura di Pianura”.

    Una mappa turistica dell'area e del territorio circostante è scaricabile qui.

  • Terza tappa Pieve di Cento

    Le lucciole che illuminano le serate estive sono una delle meraviglie dell’area di riequilibrio ecologico La Bisana, tra Galliera e Pieve di Cento. 

    Monumento naturalistico di grande interesse ambientale, il bosco golenale della Bisana è un raro esempio di foresta umido-ripariale di pianura, un tempo diffusa in tutta la bassa padana. Qui il fiume Reno cambia direzione e si dirige verso il mare Adriatico, creando un’ampia area golenale data dall'accumulo di detriti. Siamo di fronte al Bosco della Panfilia, al confine con Sant'Agostino, in provincia di Ferrara.

    Gli uccelli, fauna principale del bosco, e una grande varietà di altri animali sono presenti grazie alla naturalità che si è mantenuta all'interno di questa preziosa area, dove sopravvivono diversi habitat naturali. Qui troviamo anche una flora rigogliosa e diversificata, che va dal salice alla farnia. All'interno della Bisana, che è visitabile liberamente durante la giornata, sono attrezzati sentieri percorribili a piedi e in bicicletta. 

    Una mappa turistica dell'area e del territorio circostante è scaricabile qui.

  • Quarta tappa Bentivoglio

    I colori vivaci del martin pescatore possono essere scorti lungo i canali d’acqua dell’Ex Risaia di Bentivoglio. Un ambiente naturale pieno di fascino - conosciuto anche come Oasi "La Rizza" – che riporta nel paesaggio di un tempo che fu, quando le zone umide e i boschi erano caratteristici di gran parte della pianura bolognese. 

    In questo angolo di Pianura è tornata a nidificare, dopo secoli, la cicogna bianca, oltre a molte altre specie di uccelli che utilizzano la vegetazione della zona umida o del bosco per costruire i propri nidi. 

    L'area è accessibile attraverso percorsi di visita, pedonali e ciclabili, ed è attrezzata con capanni per il birdwatching e osservatori naturalistici, uno dei quali comprende un locale seminterrato con visori per l’osservazione subacquea. Accanto al Centro Visite “la Rizza” sono presenti anche un ristorante e un ostello, aperti nel fine settimana. Periodicamente vengono organizzate iniziative e visite guidate e all’interno dell’oasi.

  • Quinta tappa San Lazzaro di Savena

    La ninfea è tra le incantevoli specie botaniche che troviamo nell’Oasi fluviale WWF del Molino Grande, area naturale collocata all'interno del Parco dei Gessi e dei Calanchi dell'Abbadessa, in località Idice a San Lazzaro di Savena.

    L'area tutela un tratto di bosco igrofilo lungo il torrente Idice nei pressi dei ruderi di un vecchio mulino. Un ambiente fluviale dalla vegetazione spettacolare, che da 25 anni è lasciata a libera evoluzione. La fauna è quella tipica delle aree golenali: troviamo varie specie di uccelli e mammiferi come la volpe, il tasso e lo scoiattolo.

    Un sentiero lungo circa 2 km costeggia il torrente Idice: un luogo ideale in cui trascorrere alcune ore in tranquillità e osservare alcuni alberi monumentali, specie ormai rare di uccelli e la flora tipica degli ambienti acquatici.

Ultimo aggiornamento 12/01/2021

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Redazione Pianura Bolognese

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