Un percorso della Memoria dalla Via Emilia all’Appennino

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Dalla Via Emilia all’Appenino, sono numerosissimi i luoghi che celebrano e custodiscono la memoria di un periodo storico che ha lasciato segni profondi sulla popolazione e sugli impianti cittadini.

Questo itinerario, a cura dell’Unione delle Pro Loco di Bologna Est, è un viaggio nella memoria, che offre interessanti spunti di riflessione, oltre che un'occasione per conoscere la Storia che ha avuto questi luoghi come scenario.

  • Durata
    24 ore
  • Interessi
    Arte & Cultura
  • Target
    Amici/Solo,Coppia
  • Prima tappa - Dozza Dozza

    L’itinerario inizia da Castel San Pietro Terme, per muoversi lungo la Via Emilia in direzione Imola: lungo questa antica via consolare, dove avanzarono i reparti del II Corpo d’Armata Polacco, alla frazione di Toscanella si svolta a destra seguendo le indicazioni per Dozza e alla seconda rotonda si trova un ampio e comodo parcheggio. 

    Il Borgo di Dozza, oggi noto per essere il borgo della Biennale del Muro Dipinto e sede dell’Enoteca Regionale dell’Emilia-Romagna, non fu immune da bombardamenti e distruzioni durante la guerra. Gli Alleati stavano avanzando dall’Appennino e temevano due postazioni tedesche, una nel podere “Bertafredda” nel versante di Montecatone e una nel podere “Bellaria”, oltre Dozza; per neutralizzare queste postazioni cannoneggiavano granate verso il borgo, mentre i bombardieri sganciavano bombe al fosforo. 
    Un punto di comando tedesco era all’interno della Rocca Sforzesca, dove erano presenti anche diversi prigionieri; un altro comando i tedeschi lo avevano fissato in via Ferraruola nel podere “Bataiò”.
    Furono gli italiani del Gruppo di Combattimento Folgore del reggimento di marina San Marco che si offrirono volontari per entrare in paese e verificare la presenza o meno dei tedeschi il 16 aprile 1945. Il segnale convenuto doveva essere l’esposizione di lenzuola bianche alle finestre delle case rivolte a sud, e così avvenne. 

    Dopo una passeggiata nel borgo, riprendendo l’auto e imboccando Via Ferraruola, al termine della discesa girando a sinistra, dopo un centinaio di metri è possibile vedere sulla destra uno dei due ponti Bailey ancora oggi usato dai residenti.

  • Seconda tappa - Imola Imola

    Il percorso continua lungo la Via Emilia, in direzione Imola. La città nel 1985 è stata decorata con la medaglia d’oro al Valore Militare per l’attività partigiana, alla presenza del Presidente della Repubblica Francesco Cossiga. Nel Piazzale Giovanni Dalle Bande Nere sorge la Rocca Sforzesca, le cui origini risalgono al 1261. Dal XVI secolo assunse la funzione di carcere e durante il periodo bellico qui furono detenuti dai nazifascisti diverse decine di prigionieri politici, alcuni dei quali furono uccisi o deportati nei lager nazisti. A loro ricordo, una lapide è stata posta dall’Anpi nel cortile d’ingresso. 
    Proprio a fianco della Rocca, con entrata in via Fratelli Bandiera 23, ha sede il Cidra, Centro Imolese di Documentazione sulla Resistenza Antifascista e Storia Contemporanea, aderente all’Istituto Nazionale Parri di Milano. Attivo dal 1983, all’interno sono visitabili un museo, un archivio-fototeca e una biblioteca tematica. Il centro organizza iniziative di divulgazione storica, come conferenze, seminari, presentazione di libri, e opera in particolare verso le scuole di ogni ordine e grado del territorio imolese. La mostra permanente Antifascismo e Resistenza nel territorio di Imola 1918-1946 si avvale di sei postazioni touch screen e di tre monitor per la fruizione di filmati d’epoca, fotografie, documenti e testimonianze. 

    Sulla circonvallazione che riporta sulla via Emilia, di fronte alla chiesetta in via Coraglia, sorge il Giardino Anders, dedicato ai soldati e al comandante del II Corpo Polacco che transitarono proprio da qui per liberare la città. Quest’area verde, ideata e proposta dall’Associazione Eredità e Memoria, è caratterizzata da opere dello scultore Luigi Enzo Mattei, quali la stele che simboleggia l‘ingresso dei liberatori in città e il monumento bronzeo che raffigura l’orsetto Wojtek, la mascotte dei soldati polacchi. Da dicembre 2020, nel cinquantesimo anniversario della scomparsa, questo luogo comprende anche la statua bronzea del generale Wladislaw Anders.

  • Terza tappa - Borgo Tossignano Borgo Tossignano

    Dalla via Emilia fino all’Appennino, l’itinerario risale la valle del Fiume Santerno lungo la Via Montanara SS 610 fino a Borgo Tossignano. Nel centro del paese si trova il Monumento dedicato ai liberatori, gli italiani del Gruppo di Combattimento Folgore. 
    Svoltando in via Rineggio è ancora visibile il ponte Bailey usato sul fiume Santerno. È un ponte di origine militare che prende il nome dal suo ideatore, l’ingegnere britannico Donald Bailey e che fu costruito durante la Seconda Guerra Mondiale per sostituire i ponti distrutti durante le operazioni belliche; permetteva il transito di carri armati e mezzi pesanti e non necessitava di mezzi particolari per la sua costruzione.

  • Quarta tappa - Castel del Rio Castel del Rio

    Continuando sulla la Via Montanara, in direzione Toscana, dopo circa 10 Km si arriva a Castel Del Rio. Nel centro del paese da visitare è il Museo della Guerra e della Linea Gotica, ospitato all’interno dell’antico Palazzo degli Alidosi. Nato alla fine degli anni Settanta, il Museo vanta una ricchissima collezione di reperti bellici e una biblioteca tematica di oltre un migliaio di volumi. 
    Da vedere anche il monumento ai caduti italiani del Gruppo di Combattimento Folgore presso la scuola elementare di via IV novembre. Vi sono incisi i nomi dei paracadutisti e dei marinai della San Marco, caduti nell’offensiva di primavera. 

Ultimo aggiornamento 08/11/2021

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Redazione Area imolese

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