Con 59 siti, l'Italia è in cima alla classifica mondiale come il Paese con più siti Patrimonio Mondiale Unesco del mondo; e in questa lista la Romagna fa decisamente la sua parte annoverando diverse meraviglie tra arte e natura.
Le città d’arte della Romagna che vantano questo prestigioso riconoscimento sono Ferrara e Ravenna, custodi di opere dallo straordinario valore artistico, culturale e storico; ma il territorio conta anche diversi altri riconoscimenti, con alcune vere e proprie chicche a livello mondiale: dalle splendide ceramiche faentine agli inestimabili volumi della Biblioteca Malatestiana di Cesena, fino alle splendide aree naturalistiche del Delta del Po e del Parco della Vena dei Gessi.
Partiamo da Ferrara, città inserita nell’elenco dei patrimoni UNESCO nel 1995 come Città del Rinascimento, in omaggio alla fervida vita intellettuale che la caratterizzò nei secoli XV e XVI. A quell’epoca risalgono infatti significative opere urbanistiche come l’Addizione Erculea e l’attività di artisti quali Piero della Francesca e Andrea Mantegna.
Ferrara è un esempio straordinario di città rinascimentale, con il suo centro storico intatto e una pianificazione urbana che ha influenzato profondamente lo sviluppo delle città nei secoli successivi. Quattro anni più tardi, tale riconoscimento è stato esteso al territorio del Delta del Po e alle Delizie estensi, le monumentali residenze dei duchi d’Este che illustrano in modo eccezionale l’influenza della cultura del Rinascimento sul paesaggio naturale e che meritano, indubbiamente, una visita.
A breve distanza dalla città estense, il paesaggio subisce una trasformazione radicale mentre ci immergiamo nel suggestivo Parco Delta del Po.
Qui, il fiume si biforca in numerose lingue d'acqua prima di sfociare in mare. Nel 2015, il Delta del Po è stato riconosciuto come Riserva di Biosfera nell'ambito del Programma MaB UNESCO.
Questo territorio straordinario è caratterizzato da dune, lagune, pinete e zone umide salmastre, oltre a una millenaria Salina. La Riserva della Biosfera si estende su 15 Comuni, di cui 6 in Emilia-Romagna (Argenta, Codigoro, Comacchio, Mesola, Ostellato e Goro).
Dai suggestivi paesaggi delle Valli di Comacchio con la loro straordinaria colonia di fenicotteri rosa, al Bosco della Mesola; dalle sinuose anse di Ostellato al Museo delle Valli di Argenta. Questi luoghi affascinanti e incontaminati offrono un'esperienza di viaggio straordinaria immersa nella natura.
Seguendo la Strada Statale Romea, ci trasferiamo a Ravenna, patria del mosaico, che custodisce ben otto monumenti, considerati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità: la Basilica di San Vitale, il Mausoleo di Galla Placidia, il Mausoleo di Teodorico, la Basilica di Sant'Apollinare Nuovo e di Sant'Apollinare in Classe, il Battistero degli Ariani, il Battistero Neoniano e la Cappella di Sant'Andrea.
Un riconoscimento a testimonianza della straordinaria importanza che la città ebbe tra il V e il VI secolo d.C. nell’orbita del Mediterraneo antico. Un’importanza unica, evidenziata soprattutto dai magnifici mosaici che adornano i suoi antichi edifici. Difficile scegliere tra gli otto monumenti in quanto ciascuno di essi racchiude uno scrigno di bellezze capaci di lasciare a bocca aperta.
Nell’intersezione con la strada che collega Ravenna a Firenze sorge la cittadina di Faenza che, proprio grazie ai legami che la locale signoria dei Manfredi seppe instaurare con la famiglia dei Medici, fu sin dal 1300 un importante punto d’incontro politico e culturale. Per secoli la città è stata impreziosita da monumenti che ancora oggi conservano inalterato il loro fascino e il suo nome è legato all’Unesco grazie al Museo Internazionale della Ceramica (MIC).
Fondato nel 1908, questo istituto accoglie una collezione eccezionale di circa 60.000 opere provenienti da diverse parti del mondo e epoche storiche. Dai reperti archeologici dell'Antica Mesopotamia alle opere dei più rinomati artisti contemporanei, come Picasso, Matisse e Chagall, passando per una sezione ricca di ceramiche faentine databili al Rinascimento. La sua diversità e la vasta collezione di opere che ospita lo contraddistinguono come un Monumento Testimoniale di una Cultura di Pace, ufficialmente riconosciuto dall'UNESCO.
Proseguendo verso sud, possiamo raggiungere Cesena, una delle principali destinazioni turistiche della Romagna. Nel tardo XIV secolo, la città raggiunse il suo apice sotto il dominio dei Malatesta, culminando con la creazione della Biblioteca Malatestiana.
Nel 2005, l'UNESCO ha riconosciuto questa biblioteca come "Memoria del Mondo", elogiandone sia la struttura architettonica che i suoi preziosi codici.
Fondata nel 1452 da Malatesta Novello, Signore di Cesena, si tratta della prima Biblioteca Civica d’Italia, rimasta praticamente intatta nel corso dei secoli fino ai giorni nostri. Oggi ospita quasi 380.000 volumi, inclusi numerosi manoscritti di inestimabile valore.
Spostiamoci ora nel riminese, dove troviamo uno dei più recenti inserimenti nella lista dei beni naturali del Patrimonio mondiale dell’Umanità Unesco; si tratta dei Gessi dell’Emilia Romagna. Le grotte e i fenomeni carsici che si trovano nelle rocce evaporitiche, infatti, sono stati riconosciuti come valore universale per le loro caratteristiche uniche ed originali. Tra questi ritroviamo quelli presenti nel Parco regionale della Vena del Gesso romagnola, che si estende dalla valle del Sillaro sino a Brisighella, nella valle del Lamone: siamo al cospetto del più lungo ed imponente rilievo gessoso in Italia, caratterizzato dalla presenza di peculiari morfologie carsiche, tra cui doline, valli cieche e numerosissime grotte.
Il riconoscimento Unesco è stato esteso anche alle vicine Grotte di Onferno, nel comune di Gemmano, che rappresentano un complesso carsico di notevole valore.
La denominazione originale evocava la peculiarità di questo luogo: la presenza, al di sotto dello sperone di roccia su cui sorge l’abitato, di un complesso di grotte che si sviluppa per più di 850 metri nelle viscere dell’affioramento gessoso della Val Conca. La bellezza delle Grotte si inserisce in un contesto naturale di straordinario valore, della quale è possibile apprezzare particolarità e paesaggi percorrendo i diversi sentieri che la attraversano. Inoltrandosi nei meandri delle sue cavità si farà anche la conoscenza dei veri padroni di casa, gli oltre seimila pipistrelli di almeno 6 specie differenti, che popolano i suoi ambienti sotterranei.
L’ultima tappa del nostro viaggio ci porta nel territorio di Bagno di Romagna, porta di accesso al Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.
Le faggete vetuste del Parco e la Riserva Integrale di Sasso Fratino sono entrate a far parte della lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO: alberi robusti al limite della longevità per le latifoglie decidue di oltre 500 ani di età, tanto da far entrare Sasso Fratino nella top 10 delle foreste decidue più antiche di tutto l’Emisfero Nord. Un luogo fiabesco in cui vi sentirete parte integrante della natura.