Quella che oggi è l’E45, la strada che collega Roma con Cesena (da Cesena a Ravenna la E55) e che nel tratto romagnolo corre parallela al fiume Savio, porta traccia evidente dei fasti dei Romani, che su questo percorso costruirono buona parte del loro Impero.
Con questo itinerario vi portiamo a scoprire tre dei luoghi storici più cari ai Romani: mettetevi comodi alla guida della vostra biga a quattro ruote e seguiteci!
Partiamo dalle sorgenti del Tevere, il fiume sacro dell’Impero, che sgorga dalle pendici del Monte Fumaiolo, in Romagna, al confine con la Toscana, per poi scendere verso l’Umbria e percorrere i suoi oltre 400 km prima di sfociare nel Mar Tirreno.
L’escursione alle sorgenti del Tevere può essere più o meno lunga, a seconda di quanta voglia avete di camminare: noi suggeriamo l’“Anello del Fumaiolo”, un itinerario circolare di media difficoltà, lungo circa 13 km, percorribili in media in 5 ore.
Il percorso tocca le seguenti località: Valico Monte Fumaiolo, Sorgenti del Tevere, Cascata del Tevere, Laghi, Monte Aquilone, Rifugio Biancaneve, Valico Monte Fumaiolo.
Possiamo immaginarceli i Romani, stanchi dal cammino da Roma verso Sarsina, florido centro e patria di Tito Maccio Plauto, o verso Ravenna, porto strategico dell’Impero, mentre si concedono una pausa a mollo nelle calde acque termali di Balneus, oggi Bagno di Romagna.
Concediamocela allora anche noi una giornata di salute, relax e benessere, in questo splendido borgo, benedetto dalle acque termali che sgorgano naturalmente calde a 45°.
Piscine al chiuso e all’aperto, percorsi di benessere romani tra calidarium e tepidarium, saune e bagni turchi, massaggi terapeutici con fanghi benefici o semplici coccole per rigenerarsi.
Sono tante le attività collaterali legate al mondo delle terme e suggeriamo almeno di non perdere il percorso delle terme romane proposto dalle Terme Sant’Agnese e la passeggiata al Chiardovo, un viale alberato di un paio di km che dal borgo porta ad una fonte di acqua termale, ovviamente da assaggiare.
Una visita assolutamente da non perdere è quella al Bosco del Benessere, una vera oasi di pace e relax dove ci si potrà immergere in un vero e proprio "bagno di foresta".
Sarsina trasuda romanità da tutti i pori. Qui è nato, intorno al 250 a.C., il commediografo latino Tito Maccio Plauto, a cui ancora oggi è intitolata la piazza principale ed un importante Festival; i vicoli del suggestivo centro storico sono cosparsi di reperti, uniti a mirabili esempi di architettura romanica, come la facciata di caldi mattoni rossi della Basilica Santuario di San Vicinio, frequentata da migliaia di pellegrini per l’imposizione della taumaturgica “catena” di San Vicinio.
Ma sopratutto Sarsina custodisce il Museo Archeologico Nazionale, indubbiamente uno dei più importanti Musei Archeologici dell'Italia settentrionale per ricchezza e varietà dei reperti, ancora troppo poco conosciuto.
Le raccolte del Museo, di provenienza quasi esclusivamente locale, pur coprendo un arco cronologico esteso dalla preistoria alla tarda antichità, riguardano in particolare l'età romana. Interessanti le epigrafi funerarie, che offrono uno spaccato sociale dell'antica Sassina; il grande mosaico pavimentale policromo detto del "Trionfo di Dioniso", rinvenuto in città; il gruppo di statue raffiguranti divinità frigie ed egizie, che costituivano il santuario più importante dell'Italia settentrionale dedicato a questi culti; oltre a vari suppellettili, arredi e la ricostruzione della stanza da pranzo (triclinium) di una domus del tempo.
Se fate questo itinerario in estate, non perdete una delle serate del Plautus Festival, il festival teatrale con ospiti di rilievo internazionale organizzato ogni anno dal 1956 per ricordare Tito Maccio Plauto.