Misteri e Nobiltà tra Modena e Bologna: leggende, castelli e dimore storiche da scoprire

Storie di fantasmi, amori perduti e antiche famiglie tra leggende e storia

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I territori compresi tra Modena e Bologna custodiscono un patrimonio di castelli, rocche, ville storiche e leggende capaci di affascinare ogni viaggiatore. 

In 72 ore questo itinerario regala un viaggio insolito attraverso le dimore di antiche famiglie nobiliari, gli echi di vicende misteriose e le tracce indelebili lasciate da dame, cavalieri, alchimisti e draghi.

Il percorso si svolge principalmente in auto, con tappe distribuite tra pianura e prima collina. Ogni sosta è pensata per combinare la visita culturale alla suggestione narrativa: ogni luogo custodisce una leggenda, un enigma o un segreto che ne alimenta il fascino.
Tra spettacolari corti rinascimentali e fortezze medievali, tra stanze segrete e affreschi scomparsi, questo itinerario vuole ispirare un nuovo modo di scoprire questa porzione di Emilia: attraverso le sue storie.

L’itinerario è pensato per una durata di 72 ore, ma si consiglia di considerare una possibile estensione di un giorno, in base ai propri ritmi e interessi.

  • Durata
    72 ore
  • Interessi
    Arte & Cultura
  • Target
    Amici/Solo,Coppia
  • Prima tappa - Palazzo dei Pio Carpi

    Questo viaggio inizia a Carpi, città elegante della pianura modenese dall’importante patrimonio storico-culturale risalente all’età rinascimentale. 

    Sede della Signoria di Carpi e poi contea della famiglia Pio, passeggiando sotto i suoi portici e nei suoi cortili, si percepisce l’imponenza di una corte che fu non solo politica, ma anche culturale, frequentata da artisti e studiosi.

    Il maestoso Palazzo dei Pio è la più grande testimonianza della potenza e del prestigio della famiglia Pio, che qui governò fino al Seicento: tra i complessi architettonici più importanti della regione, nella sua struttura riunisce stili diversi – medievale, rinascimentale e barocco – a testimonianza. 

    Come ogni antica residenza nobiliare che si rispetti, il Palazzo - comunemente chiamato Castello - è protagonista di racconti misteriosi.

    La leggenda della “Dama Bianca”. 

    Bianca era una dama bellissima, moglie del Signore della città. Ma il marito, uomo crudele e accecato dalla gelosia, finì per ucciderla, gettandola dalla Torre del Passerino, la più alta del Palazzo.La donna, prima di morire, lanciò una maledizione: chiunque avesse visto il suo spirito, avvolto in un camice bianco, sarebbe morto tra atroci sofferenze. E così accadde: il Signore dei Pio, sorpreso dal fantasma della moglie, morì in una lunga agonia.Da allora, si dice che la Dama Bianca continui ad aggirarsi per il castello… e c’è chi giura di averla vista davvero.

    Curiosità

    Il Palazzo è anche emozionante luogo di memoria contemporanea visto che ospita Il Museo del Deportato: se è un tema di tuo interessa consulta l’itinerario dedicato

    Consiglio 

    Acquistando la Carpi Card avrai l’accesso gratuito a questo e ad altri 7 siti monumentali.

  • Seconda tappa - Castello di Spezzano Fiorano Modenese

    Spostandosi poi a Fiorano Modenese, si può visitare il Castello di Spezzano

    Il castello domina la vallata con la sua pianta a ferro di cavallo e un’eleganza che mescola architettura medievale e rinascimentale. In origine fortilizio militare, venne trasformato nel Cinquecento in residenza nobiliare dalla famiglia Pio di Savoia.

    Come tutti i castelli necessitava di una prigione, ma questa elegante residenza di campagna nasconde una particolarità: ne ha infatti almeno 4 documentate.

    Decorate come di consueto con iscrizioni dei prigionieri, alcune con testi molto suggestivi e diversi disegni si trovano: 

    • nella torre nord ovest nel piano sotterraneo
    • nella zona sud del castello dove ora si trova la Casa del Custode
    • la prigione delle donne a fianco della camera del giusdicente a piano terra a fianco della cucina storica
    • nella torre pentagonale, dove è ancora presente il letto per il pagliericcio fatto di assi in legno sospese a muro. 

    Curiosità 

    Il castello ospita il Museo della ceramica, dedicato alla storia produttiva del rinomato distretto.

    Consiglio

    L’ingresso (gratuito) non include la visita guidata ma puoi scaricare comodamente l’audioguida.

  • Terza tappa - Torre di Spilamberto Spilamberto

    Le tappe nel modenese terminano a  Spilamberto, antico borgo medievale di cui sono ancora visibili oggi le tracce. 

    La meta è il Torrione, simbolo della città situato all’ingresso principale del paese. 

    Salendo i suoi gradini stretti, si accede a un mondo sospeso tra il Medioevo e il mistero…

    Proprio come quello di Messer Filippo, mercante vissuto nel secolo XVI, che giunto a Spilamberto per offrire le proprie sete e mercanzie alla bella castellana se ne innamorò. Ma fu questo amore proibito che lo condusse alla morte, attesa nelle prigioni della torre. 

    In attesa del supplizio lasciò il suo racconto sulla pietra.

    La leggenda vuole che, prima di morire, Messer Filippo abbia guardato il cielo e fatto udire il suo lamento triste, che ancora oggi riecheggia nelle notti d’estate.

    Curiosità

    • La cella segreta di Messer Filippo fu scoperta nel 1947, durante i lavori di restauro per sanare i danni della seconda guerra mondiale
    • La sua identità fu dedotta dalle iscrizioni e disegni graffiti lasciati che sembrano un vero e proprio diario in forma di fumetto tenuto da un prigioniero che aveva viaggiato molto, colto e amante del "dolce stil novo" che si esprimeva in rima.

  • Quarta tappa - Rocchetta Mattei Grizzana Morandi

    La prima tappa nel bolognese porta tra le colline dell’Appennino bolognese, nei pressi di Grizzana Morandi.

    La Rocchetta Mattei è una delle mete più affascinanti del territorio bolognese perché sfida ogni definizione. 

    Costruita dal conte Cesare Mattei nella seconda metà dell'Ottocento, questa onirica roccaforte è famosa per la sua architettura eclettica che mescola stili medievali, moreschi e liberty che crea un insieme assolutamente unico. Il conte, medico autodidatta, politico e inventore della cosiddetta elettromeopatia, volle creare un luogo misterioso, con stanze segrete e passaggi nascosti. 

    Si narra che alcuni ambienti fossero destinati a rituali curativi ancora oggi avvolti nel mistero.

    Consiglio

    Aperta solo nei weekend e festivi con visite guidate ogni ora, i posti sono limitati e terminano in fretta, meglio prenotare non appena si è deciso la data del viaggio. 

  • Quinta tappa - Rocca di Dozza Dozza

    Spostandosi a sud, sulle colline tra Imola e Castel San Pietro troviamo la Rocca di Dozza che domina il borgo dipinto con la sua imponente mole in laterizio.

    Costruita nel XIII secolo, trasformata nel tempo in residenza signorile, la rocca è oggi uno scrigno di arte e mistero. Al suo interno si snodano leggende oscure e fiabe inquietanti, tramandate da secoli.

    Mistero 1: il pozzo a rasoio e la furia di Caterina Sforza

    All’interno della Torre Maggiore si trova un luogo che ha alimentato per secoli paure e racconti: il famigerato “pozzo a rasoio”, chiamato così per la presenza – secondo la leggenda – di lame affilate lungo le pareti.
    Si narra che Caterina Sforza, la celebre “Tigre di Forlì”, usasse questo pozzo come strumento di condanna per i traditori: i malcapitati venivano gettati all’interno e le lame impedivano ogni via di fuga, condannandoli a una fine crudele.
    Non esistono prove storiche, ma il solo racconto basta a rendere cupo e magnetico questo angolo della rocca.

    Mistero 2: il drago Fyrstan e il risveglio biennale

    Ma Dozza ha anche un’anima fantastica. Una seconda leggenda narra di Fyrstan, un drago che si rifugiò nel castello dopo essere stato scoperto, attorno al 1062, in una boscaglia paludosa nei pressi del borgo.

    Si dice che il drago, dopo aver seminato il terrore tra contadini e mandrie, venne affrontato dagli abitanti… ma nessuno riuscì ad abbatterlo. Fyrstan si ritirò allora nelle profondità della rocca e da allora dorme, protetto da incantesimi, risvegliandosi solo due giorni ogni due anni, in occasione della Biennale di illustrazione FantastikA, che negli anni pari celebra la sua leggenda con opere, racconti e spettacoli.

  • Sesta tappa - Paciu Maison Ozzano dell’Emilia

    Questa tappa è immersa nel verde dell’Appennino bolognese, nella frazione di Ponte Rizzoli, la Paciu Maison è una villa storica dal fascino discreto e decadente, circondata da un alone di mistero e charme bohémien.

    Appartenuta alla famiglia Pacchioni, imprenditori nel settore tessile, la dimora fu per anni luogo di incontri mondani, serate culturali e feste sfarzose. I suoi interni raccontano ancora oggi lo spirito eccentrico di un’epoca di eleganza non convenzionale.

    Ma si dice che alcuni ambienti conservino presenze inquietanti. 

    Le testimonianze di luci inspiegabili e sussurri notturni hanno alimentato nel tempo il suo alone di mistero, rendendola una delle dimore più enigmatiche della provincia di Bologna.

Ultimo aggiornamento 02/05/2025

Per maggiori informazioni

Redazione DT Bologna Modena

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