Dal tempo di Dante molto è cambiato a Ravenna e nei suoi dintorni. Ma molto è rimasto uguale.
Le spiagge lunghe e mutevoli, un tempo approdo d'Imperatori, oggi luogo di villeggiatura, sport e relax. La pineta che da sempre la protegge su più lati. Le valli di terra ed acqua salmastra, ricche di flora e fauna incredibili.
Seguiteci in questo itinerario di tre giorni attorno a Ravenna, alla scoperta dei luoghi incantevoli che ispirarono il Sommo Poeta, e non solo.
Il rapporto tra Dante e il mare emerge in più punti nelle sue scritture. Pur essendo nato lontano dalle coste, nel corso della vita ha toccato varie sponde, tra viaggi, battaglie, fughe e ambascerie.
Il mare di Ravenna, appena oltre la pineta, fu per lui un dolce compagno. Le dune selvagge, la tranquillità, l'incredibile molteplicità di piante e animali.
Oggi i nove lidi Ravennati, in un tratto di costa lungo 35 chilometri, offrono una grande varietà per le vacanze e il tempo libero.
Sport, relax, escursioni, birdwatching, attività didattiche, ottime strutture ricettive, locali e ristoranti, si amalgamano nel rispetto della natura e nel segno della sostenibilità.
Simbolo di questo stile di vivere il mare è il progetto del “Parco Marittimo” che tra passerelle retrodunali, nuovo arredo urbano, segnaletica dedicata e una particolare attenzione alla mobilità, punta a ridisegnare il rapporto tra città e costa, aree urbane e naturali, per collegarle in armonia, creando spazi aperti, attrezzati e fruibili tutto l’anno.
Non resta dunque che scegliere in quale lido approdare, per una giornata come volete voi:
E se volete veramente sapere come Dante è arrivato al mare di Ravenna, cliccate qui!
Una “divina foresta, spessa e viva” viene descritta da Dante Alighieri nel canto XXVIII del Purgatorio. L'ispirazione potrebbe essere la Pineta di Classe, a pochi chilometri da Ravenna, alla quale la paragona proprio all'inizio del Canto.
La brezza fa ondeggiare i rami, ma gli uccellini non smettono di cantare. Proprio come avviene “per la pineta in su ‘l lito di Chiassi” quando spira, lieve, lo Scirocco.
Ospite di Guido da Polenta, negli anni tra il 1318 e il 1321, Dante era solito passeggiare nella fitta boscaglia litoranea fino quasi a perdere l'orientamento. Al riparo dai raggi del sole, contemplava la natura variegata e rigogliosa, proprio mentre stava terminando la sua immane opera.
Oggi esistono ancora le Querce di Dante, lungo un anello di circa 4 km che dal Parco 1° Maggio (Fosso Ghiaia) si inoltra nella Pineta di Classe. Percorribile a piedi, a cavallo o in mountain bike, permette di raggiungere il cuore della foresta, passando attraverso zone asciutte ricche di lecci e pini domestici o zone più umide, popolate da farnie e, appunto, querce.
Da questo circuito di partenza è possibile visitare in seguito tutta la pineta: a nord fino al paesino di Classe, che si dipana attorno alla Basilica di Sant'Apollinare in Classe, ricca di mosaici bizantini; a sud verso Savio e il lago delle Ghiarine; ad est sino alle dune costiere e alla foce del Bevano, una riserva naturale unica e incontaminata, passando per l'Ortazzo e l'Ortazzino, luoghi magici dall'incredibile biodiversità.
I vari itinerari sono percorribili anche grazie ad alcune visite organizzate, guidati da esperti di ambiente e natura. Scoprite di più con la mappa dei percorsi.
Immaginate un Dante in arrivo in Romagna dalla Toscana. Attraverso l'Appennino, lungo i boschi del Casentino, sino alle dolci colline, alla laguna e al mare. Un viaggio lento e di speranza, alla ricerca di una nuova patria. Che troverà.
Oggi quel viaggio è diventato un itinerario ricco di suggestioni culturali e naturalistiche e ha preso il nome evocativo de Il Cammino di Dante®.
È un percorso circolare, della lunghezza di 400 km, che unisce simbolicamente Ravenna e Firenze, per ritrovare le suggestioni e i luoghi che videro il Sommo Poeta esule e pellegrino. Luoghi vissuti e poi raccontati da lui stesso in molti dei passi della Commedia.
L'accoglienza e la simpatia della gente tosco-romagnola accompagnano in un'esperienza slow e affascinante, lungo i sentieri “in cresta” che venivano utilizzati già nel Basso Medioevo (Le Vie di Dante).
Dalla Tomba di Dante alla Casa Museo di Dante Alighieri e ritorno, passando per alcuni dei borghi più belli d'Italia, foreste verdeggianti, eremi secolari, tracciati romani, castelli pittoreschi, rifugi, cascate e antichi ponti (e pochissimo asfalto, solo il 3% del percorso!).
Negli anni il tragitto è stato arricchito da installazioni artistiche e culturali ispirate al Sommo Poeta e alle sue opere. Un viaggio nei meravigliosi paesaggi della Romagna e del Casentino, con lo spirito di allora, senza sfarzi (e dai costi contenuti), attraverso una dimensione dal sapore medioevale, tra fatiche e bellezze, spirito e corpo.
L'intero progetto prevede 21 frazioni giornaliere. Qui vorremmo stuzzicarvi presentando la prima e l'ultima tappa, entrambe nel territorio comunale di Ravenna.
Ravenna-Pontevico segna l'inizio del tragitto. Dopo aver visitato la Tomba di Dante e il Museo Dante, si lascia il centro storico in direzione della campagna e dei Fiumi Uniti. Si prosegue dunque per Pontevico, meta della prima giornata. All'orizzonte, ancora in territorio ravennate, la torre di Oriolo dei Fichi, il borgo medievale di Brisighella, la valle del Lamone e poi…
L'ultima tappa porta invece da Ravenna (località Ponte Nuovo) alla Basilica di Sant'Apollinare in Classe poi, attraverso la pineta, fino al mare. Da Lido di Dante si prosegue lungo la spiaggia e si ritorna in città costeggiando i Fiumi Uniti.
Il Cammino di Dante® non è soltanto un trekking ma un viaggio filosofico all'interno degli scenari che alimentarono la curiosità e la meraviglia del poeta, il desiderio di comprendere l'animo umano e il mondo, attraverso la messa in scena fantastica di luoghi reali e fondamentali per la sua vita e le sue scritture.