L'Emilia-Romagna è stata il palcoscenico di molte storie affascinanti e di donne straordinarie che hanno saputo lasciare un'impronta indelebile nella storia italiana.
Viaggiare attraverso l'Emilia significa immergersi nella vita e nelle vicende di queste donne, che hanno saputo contribuire in maniera significativa alla formazione del tessuto sociale e culturale dei territori compresi tra Parma tra Parma, Piacenza e Reggio Emilia.
Fra le imponenti e maestose mura dei Castelli Matildici, si incontra l’ombra di Matilde di Canossa, figura di forza e saggezza; tra gli eleganti viali e palazzi storici di Parma, emerge la figura di Maria Luigia d'Austria, sovrana di grande cultura e raffinatezza; nel cuore di Piacenza, a Palazzo Farnese, ci si imbatte nell'eleganza di Margherita d'Austria.
Tra le protagoniste più rilevanti della storia medievale europea, vi è
sicuramente Matilde di Canossa, ereditiera di una delle più
potenti famiglie nobili dell'epoca, donna ardita e potente, erede di vasti
domini, che resse per lungo tempo da sola.
Grande sostenitrice
della Chiesa, fu una figura chiave nel complicato panorama politico
medievale al tempo della lotta alle investiture.
La prima tappa dell'itinerario non può allora che partire dal cuore del suo dominio, l’Appennino Reggiano, dove oggi svettano i ruderi dell’affascinante Castello di Canossa.
La visita al castello permette di immergersi completamente nell'atmosfera
medievale e di scoprire gli ambienti che furono testimoni degli eventi
storici più significativi, tra cui in particolare il celebre episodio della
"umiliazione di Canossa" avvenuto nel 1077.
In
quell'occasione, suo cugino, l’Imperatore Enrico IV si recò al castello per
ottenere il perdono del Papa Gregorio VII, sottoponendosi ad un umiliante
atto di penitenza che durò tre giorni, tanto che tutt’ora è diffuso il detto
“andare a Canossa”.
Per meglio conoscere, però, la figura di Matilde, bisogna visitare anche altri Castelli del territorio, detti appunto Matildici, magari percorrendo un tratto della Via Matildica del Volto Santo.
Tra questi vi è il Castello di Bianello, dove la gran contessa fu incoronata viceregina d’Italia; il Castello di Rossena con la torre di Rossenella, avamposto difensivo dei Canossa, dove è possibile pernottare; infine, il maniero più amato da Matilde di Canossa, il Castello di Carpineti, il più alto tra le fortezze appenniniche.
La seconda tappa dell'itinerario ci porta a Parma alla scoperta della figura di Maria Luigia d'Austria, seconda moglie di Napoleone e figlia dell’imperatore Francesco d’Asburgo, duchessa del Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla dal 1814 al 1847.
Visitare la città parmigiana è come affrontare
un viaggio nella sua vita. Maria Luigia, infatti, portò Parma ai suoi
massimi splendori: implementò le collezioni della Biblioteca
Ducale (oggi Palatina), costruendo il grande Salone Maria
Luigia e fece costruire il Teatro Regio, uno dei
simboli della città, inaugurato nel 1829.
Una tappa cruciale per conoscere meglio la storia
di Parma tra il XVIII e il XIX secolo e approfondire la figura della
duchessa è il Museo Glauco Lombardi, ricco di
testimonianze storiche e artistiche.
Per incontrare Maria Luigia, si può anche visitare il Complesso della Pilotta dove, all'interno della Galleria Nazionale, sono conservate alcune opere legate alla sua attività da mecenate: la ritraggono l’imponente scultura di Antonio Canova dedicata a “Maria Luigia d'Asburgo in veste di Concordia” e il grande dipinto di Giovan Battista Borghesi.
A pochi km da Parma, la Reggia di Colorno è espressione delle meraviglie che portano la firma di Maria Luigia. Meglio conosciuta come “la Versailles dei Duchi di Parma”, questa dimora fu resa splendida nel ‘700 dall’architetto francese Petitot, divenendo la prima residenza ducale preferita di Maria Luigia.
Da non perdere anche una passeggiata nel Parco Regionale Boschi di Carrega, appena fuori Parma: qui Maria Luigia soggiornò a lungo con i figli alla Rocca Sanvitale di Sala Baganza, al Casino dei Boschi e alla Villa del Ferlaro.
Importante personaggio femminile del Rinascimento, Margherita d’Austria amava la città di Piacenza, tanto da sceglierla come sua preferita, anche nel momento della morte.
Duchessa di Parma e Piacenza tra il 1547 e il
1586, figlia dell’imperatore Carlo V, sposa prima alla corte medicea con
il duca di Firenze Alessandro de’ Medici e poi a Ottavio Farnese, nipote
del Papa Alessandro, Margherita diede il via alla costruzione di uno
degli edifici più importanti del Cinquecento italiano, Palazzo
Farnese, oggi
sede dei Musei
Civici.
Accanto a sculture, affreschi e ceramiche, al suo
interno si riconoscono capolavori d’arte come il Tondo di
Botticelli, che raffigura la Madonna col Bambino e San
Giovannino, e i Fasti Farnesiani, ovvero
rappresentazioni celebrative degli avvenimenti più significativi di cui
si sono resi protagonisti i Farnese.
Il complesso ospita il Museo del Risorgimento, la Pinacoteca, il Museo delle Carrozze e il Museo Archeologico con la sezione romana. Prezioso è il Fegato etrusco, modello in bronzo di fegato di pecora, rara testimonianza diretta di pratiche religiose etrusche, legato alla divinazione ad opera degli aruspici.
Seguendo le tracce di Margherita d’Austria, lungo le strade di Piacenza, un'altra tappa imprescindibile è la bellissima Piazza Cavalli, cuore della città: ad Alessandro, figlio della duchessa, è dedicato uno dei due monumenti equestri (l’altro al nipote Ranuccio I), splendide sculture barocche in bronzo realizzata e da Francesco Mochi nel 1625.
Infine, il luogo della sepoltura. Margherita, per sua volontà, fu sepolta nella Chiesa di San Sisto, la stessa per la quale Raffaello realizzò la Madonna Sistina. Il monumento funebre a lei dedicato si può ancora ammirare.