Cammini Storici di Emilia - La Via degli Abati da Bobbio a Borgo Val di Taro

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La Via degli Abati, detta anche Francigena di montagna, è un antico itinerario, risalente all'epoca alto-medievale, che veniva seguito dai monaci del monastero di San Colombano di Bobbio per arrivare a Roma, attraversando parte del territorio provinciale di Pavia e l'Appennino Tosco-Emiliano nelle province di Piacenza, Parma e Massa Carrara. 
I 190 km complessivi dell’impegnativo tracciato, che presenta un notevole dislivello complessivo, si dividono tra mulattiere, carrarecce e sentieri che solo in piccoli tratti lasciano il posto a strade asfaltate. 

La Via degli Abati è conosciuta anche per la manifestazione sportiva “The Abbots Way” una delle più importanti ultra-maratone nella natura (con solo il 10% circa di tratti asfaltati).

  • Durata
    72 ore
  • Interessi
    Natura & Outdoor
  • Target
    Amici/Solo,Coppia
  • Prima tappa - Bobbio Bobbio

    Percorrendo questa storica via è d’obbligo partire con una tappa esplorativa a Bobbio, tra i Borghi più Belli d’Italia, che accoglie i pellegrini con il suo suggestivo Ponte del Diavolo, un antico ponte “gobbo”, di profilo irregolare, che attraversa il fiume Trebbia, e con l'Abbazia di San Colombano, uno dei più importanti centri monastici d'Europa. 

    Qui, prima di mettersi in cammino, consigliamo di assaporare le squisitezze della gastronomia emiliana: i Salumi DOP Piacentini (la Coppa Piacentina DOP, la Pancetta Piacentina DOP, il Salame Piacentino DOP) da assaporare in abbinamento agli ottimi Vini dei Colli Piacentini DOP

  • Seconda tappa - Coli Coli

    Da Bobbio, il percorso si dirige verso Coli, piccolo centro montano immerso nella natura tra il verde delle pinete e i boschi di castagni, posto su un promontorio tra la valle del torrente Curiasca e le pendici del monte S. Agostino. 

    Incastonato nel passaggio che si snoda tra la val Trebbia e la Val Nure merita sicuramente una sosta un luogo di grande suggestione, la spelonca di San Michele, un anfratto roccioso dove San Colombano era solito ritirarsi e dove, secondo la tradizione, il santo morì il 23 novembre 615. Meta di pellegrini sin dall’Alto Medioevo, dal 2003 è ridiventato un luogo di culto con la riconsacrazione ufficiale.

  • Terza tappa - Farini Farini

    La Sella dei Generali, altipiano tra le due valli che offre una suggestiva prospettiva dell’Appennino, consente di svalicare sulla Val Nure e di immergersi in una natura ancora intatta, dove riscoprire il piacere dell'ambiente, dell'aria pura e del silenzio. 
    Dalla Sella dei Generali si giunge a Nicelli con i resti di un’antica casa torre della casata che diede il nome alla località riportante evidenti tracce dell’architettura medievale. 
    Proseguendo è possibile, mediante la variante, giungere a Farini comune particolarmente vivace nel periodo estivo, quando nelle frazioni si svolgono feste, fiere e sagre, soprattutto a sfondo enogastronomico. Qui infatti oltre ai piatti tipici della tradizione piacentina con orgoglio viene proposta la patata di montagna di Mareto, prodotto De.Co. di Farini, ed i numerosi piatti che se ne ricavano come gli gnocchi, il pane ma soprattutto la ancora più celebre Torta di Patate De.Co. 

  • Quarta tappa - Monte Lama Farini

    Da Farini, passando per Groppallo, il percorso si snoda sull’Appennino piacentino fino al passo di Linguadà, prima del quale è possibile una variante panoramica ed impegnativa che conduce al Monte Lama (1345 mt.), la più grande placca di diaspro dell’Emilia Romagna dove numerosi sono i ritrovamenti di età Paleolitica e dalla cui cima, nelle giornate terse si può godere di una splendida vista sugli Appennini e sulle Alpi oltre alla frequente compagnia dei cavalli bardigiani al pascolo. 

  • Quinta tappa - Bardi Bardi

    Arrivati a Bardi ci si rende subito conto che si tratta di un importante borgo di montagna. 

    Situato alla confluenza tra i Torrenti Ceno e Noveglia, èdominato dalla possente mole della sua Fortezza dalla quale si può godere di una splendida vista su tutta la valle sottostante. La Chiesa parrocchiale custodisce una sorpresa: la pala del Parmigianino Lo sposalizio mistico di Santa Caterina detta anche Pala di Bardi.

  • Sesta tappa - Borgo Val di Taro Borgo Val di Taro

    Da Bardi si riprende il cammino lungo la Via degli Abati verso Borgo Val di Taro

    Il percorso si sviluppa lungo la Val Noveglia dove prende il nome di Via dei Monasteri vi si possono incontrare infatti notevoli esempi di edifici religiosi come ad esempio l’antico Monastero di Gravago. 
    Borgotaro è un elegante centro dell’alta Val Taro rinomata per il Fungo porcino IGP
    Da Borgotaro si raggiunge Pontremoli attraverso il Passo dei due Santi per poi ricongiungersi al tracciato della Via Francigena.

Ultimo aggiornamento 03/12/2021

Per maggiori informazioni

Redazione DT Emilia

Uffici informazione turistica

Grazzano Visconti e Valnure Valchero - Ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica (IAT-R)
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Bobbio e Val Trebbia - Ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica (IAT)
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Borgo Val di Taro e Val Ceno - Ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica (IAT)
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